Il filobus della discordia

Niente piè¹ incontro a Roma con SIRTI, azienda capofila del consorzio ATI che ha realizzato il filobus in città. Perrone accusa l’opposizione e Rotundo chiede un confronto pubblico.

Salta l’incontro con la Sirti, azienda capofila del consorzio ATI che ha realizzato il filobus in città. Lo ha annunciato il sindaco Perrone ieri in conferenza stampa. L’incontro era finalizzato a trovare una soluzione al contenzioso in atto che ha portato ad un ritardo di più di 1200 giorni, quasi 4 anni. La Sirti ha fatto notificare al Comune un decreto ingiuntivo per il pagamento di 6 milioni di euro per la realizzazione dell’opera, mentre il Comune ha deciso di impugnare l’ingiunzione chiedendo  sua volta 5 milioni di euro per il ritardo nell’esecuzione.

La Sirti ha ritenuto di non dovere dar luogo all’incontro a causa di alcune dichiarazioni rese  dall’opposizione”  ha affermato Perrone. Insomma, tutta colpa del centrosinistra. “Il sindaco continua a sfuggire alle proprie responsabilità – ha replicato Rotundo – apprendiamo addirittura che sarebbe ascrivibile al sottoscritto la colpa dell’annullamento dell’incontro”. “Sfido perrone ad un confronto pubblico – ha proseguito Antonio Rotundo –  perché è giunto il momento che il primo cittadino si assuma la responsabilità davanti alla cittadinanza dicendo chiaramente cosa vuole fare di quegli orribili pali  che deturpano la città”.

Sulla stesa scia anche il consigliere Wojtec PanKiewicz  che addirittura chiede addirittura un referendum popolare “con delibera 262 del 2010 la Giunta Perrone ha dato copertura finanziaria per l’importo di euro 460.132,84 al progetto di miglioramento estetico delle mensole che sostengono le linee di alimentazione lungo i viali. Si poteva utilizzare questa somma per trasferire pali e fili o per completare la linea Lecce – ecotekne oppure la linea Lecce- san Cataldo”.

Una vicenda, quella della metro di superficie, che sembra essere molto lontana da una soluzione tecnica e politica.

Miriam Gabellone



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