Concerto “fantastico” con pianoforte e orchestra, l’ultimo lavoro di Roberto Esposito

Dopo il successo di “The decades”, l’album in piano solo pubblicato nel 2014, il talentuoso pianista e compositore salentino Roberto Esposito ha pubblicato ‘Piano concerto-fantastico’, concerto per pianoforte e orchestra.

Guai a considerarlo solo un album dedicato a chi ha un orecchio sopraffino per ascoltarlo. “Piano Concerto – Fantastico”, l’ultimo lavoro del compositore salentino Roberto Esposito è molto, ma molto di più.

È una sfida che il talentuoso pianista di Tricase ha voluto lanciare per provare a rompere il muro del pregiudizio, quello di chi considera un concerto per pianoforte e orchestra una “musica” di nicchia, riservata solo agli intenditori. Sette tracce, divise in due macro-opere, dimostrano che non è così.

Esposito era consapevole di essere fuori dal tempo, “antico” direbbero gli adolescenti di oggi, ma, alla fine, l’idea “folle” di scrivere un album seguendo un genere considerato di moda secoli fa, si è rivelata vincente.

Non era una impresa facile: «Ho impiegato sei mesi per scrivere, almeno un anno per metterlo in piedi e sette ore per registrarlo» ha dichiarato il giovane musicista, ma la voglia di distinguersi, di esagerare chiamando un’orchestra sinfonica ha dato vita ad un piccolo gioiello. Se l’orchestra, poi, è quella di Budapest con 64 elementi, non è cosa da poco. In fondo, è legato all’Ungheria dove ha continuato gli studi classici sotto la guida del maestro Zoltan Szigmond, dopo il diploma con il massimo dei voti, conseguito presso il Conservatorio di Parma.

In “Piano Concerto – Fantastico” c’è tanto del suo disco d’esordio, ma non tutto. In «The Decades» aveva ‘mescolato’ sapientemente la musica classica, l’improvvisazione e la tradizione: l’album era composto da dieci tracce originali in piano solo, tranne Kalinifta, uno struggente canto popolare che racconta della sofferenza per via di un amore non corrisposto. A differenza della prima pubblicazione, questa volta, Esposito si propone in una originale veste orchestrale.

Scrive di lui il M° Roberto Cappello: “Pianista dotato di una spiccata versatilità e di una natura musicale di primissimo livello, grazie alle quali riesce ad affrontare il repertorio in maniera completa spaziando indifferentemente da Beethoven a Gerswhin” .



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