Lele Spedicato sta meglio. “Tornerai anche tu tra gli altri”

Migliorano lentamente, ma giorno dopo giorno le condizioni del chitarrista dei Negramaro ricoverato al Fazzi. Sui social, intanto, sono centinaia i messaggi per Lele Spedicato.

«Ritorni tu e ritorneranno tutte le mie ossa» aveva scritto sui social Giuliano Sangiorgi, rompendo il silenzio calato da quella mattina del 17 settembre. Nonostante avesse preso in prestito un verso del brano “Pezzi di te”, quelle parole raccontavano il dolore e la preoccupazione per un “fratello” che stava male, che stava combattendo una battaglia difficile.

Lele Spedicato ora sta meglio. È finalmente fuori pericolo come hanno confermato i medici dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce che in questi interminabili 20 giorni lo hanno tenuto sotto controllo.  Le sue condizioni di salute migliorano lentamente, ma giorno dopo giorno riaccendendo la speranza che, in realtà, non si è mai spenta.

«Il tuo mondo tornerà a colori, Lele»… È solo uno dei tanti, tantissimi messaggi che i fan dei Negramaro hanno affidato ai social dopo aver saputo la bella notizia. Come se i pensieri «forti» delle persone che lo amano e lo seguono siano arrivati a lui, dandogli quella forza e quel coraggio necessari per affrontare l’emorragia cerebrale che lo aveva colpito mentre si trovava nella sua abitazione salentina con la moglie, in dolce attesa.

«Inizia un nuovo percorso, affrontalo con la stessa energia e lo stesso entusiasmo che hai sempre portato sul palco». Fa eco un’altra utente. Su Twitter si continua a cinguettare con l’hashtag #forzaLele ma il tono dei messaggi ora è diverso. Non ci sono più “preghiere”, né preoccupazione, ma ottimismo.

«#ForzaLele hai fatto il passo più grande e importante, ora la strada è tutta in salita, prendi fiato e poi quando ti sentirai pronto, inizia a camminare. Noi saremo li ad aspettarti» si legge ancora.

Già, il primo importante traguardo è stato raggiunto. Lele è sveglio. «Tornerai tu in mezzo agli altri e sarà come impazzire. Tornerai e ti avrò davanti, spero solo di non svenire». Come in Fino all’Imbrunire



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