«Sbagliata ascendente Leone», già il titolo del docufilm disponibile su Prime Video racconta tanto di Emma Marrone. Se non bastasse, la cantante salentina che ha conquistato il suo posto nel panorama musicale italiano restando sempre fedele a se stessa ha deciso di raccontarsi, senza filtri, senza tralasciare nulla della sua vita, pubblica e privata. Per due anni e mezzo le telecamere l’hanno seguita, hanno immortalato la forza e la fragilità, il coraggio e le debolezze, le gioie e i dolori dell’artista lanciata dal talent Amici e finita all’Arena di Verona, dove ha celebrato i suoi 10 anni di carriera. Una strada ricca di successi, di canzoni, di riconoscimenti, ma anche di momenti difficili impressi nella pellicola, dedicata a papà Rosario, scomparso a causa della Leucemia.
Il docufilm su Emma
«Evviva tutte le persone sbagliate! Meglio sbagliare ed essere felici che cattive, frustrate e sempre pronte a giudicare. Allora se proprio devo scegliere da che parte stare preferisco stare dalla parte sbagliata» racconta Emma in “Sbagliata Ascendente Leone”, titolo del docufilm, ma anche del nuovo brano della Brown firmato con Alessandro La Cava e Katoo che fa da colonna sonora.
La cantante di Aradeo non si è mai nascosta, sui social si è sempre mostrata per quella che è, ma il documentario è come una «chiacchierata» ricca di sfoghi, confidenze, verità dolci e amare. Una parte non poteva che essere dedicata alla lotta contro la malattia, un tumore a utero e ovaie scoperto prima della sua partecipazione alla scuola di Maria de Filippi. Una diagnosi che poteva sembrare una sentenza, “di quelle di cui nessuno vuole sentire parlare” ma che Emma ha affrontato e accettato con tutto il carico di sentimenti che si possono provare. Commossa parla delle operazioni (tre) e dell’ultimo intervento, accettato “non a occhi asciutti”.
La lotta contro il tumore
«Mi ricordo che la terza volta stavo per entrare in doccia quando mi sono sentita male, molto male. Mi sono accasciata a terra e mi sono resa conto che c’era qualcosa che non andava. Mi sono vestita a caso con le prime cose che ho trovato. Ho chiamato Francesca, la mia manager, che era nella camera al fianco e le ho detto: ‘non ti spaventare ma portami subito in ospedale perché c’è qualcosa che non va’. Pensavo che con un po’ di riposo e i medicinali che mi facevano prendere, la situazione potesse rientrare. In realtà dopo il controllo mi hanno detto che dovevano intervenire subito. Così è stato. In questo intervento ho perso anche l’altro ovaio». Un racconto doloroso che fa in qualche modo da fil rouge all’intero docu-film, ma anche un messaggio di forza alle altre donne. Poi confida di aver congelato gli ovuli grazie alla sua dottoressa. «Mi è stata data la possibilità di reagire e di avere un futuro come lo voglio io, se mai lo vorrò un domani».
«Ho scelto di vivere la mia vita in movimento, sotto brillanti luci colorate, sempre a ritmo di musica. Sono pronta a condividerla tutta, anche quando la giostra si ferma e le luci si spengono ma la musica resta. Sempre» ha scritto su Instagram. Così Emma racconta anche del suo successo, della sua vita sotto i riflettori e di quella privata, come quando ha mostrato di aver tagliato i capelli per regalarli ad una associazione che produce parrucche per le donne che stanno combattendo. «Non voglio più pensare a quello che mi è successo – dice dal parrucchiere – io sono riuscita a recuperarli e adesso li voglio donare». E poi c’è la sua famiglia, sempre.
«Sbagliata ascendente leone» diretto dal duo registico Bendo (Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra) ha una storia da raccontare in modo onesto, sincero e umano.