«Ho ancora molto da imparare da te. Torna più forte che mai». Torna… È quello che Giuliano Sangiorgi ha chiesto (ancora) a Lele Spedicato, il chitarrista ricoverato nel reparto di rianimazione dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Lo ha fatto spesso in questi difficilissimi 21 giorni.
Lele deve tornare da sua moglie e da suo figlio che verrà presto alla luce. Dalla sua famiglia e dai suoi amici che non lo hanno mai lasciato solo. Dalla sua chitarra e chissà anche sul palco così come avevano ‘programmato’ di fare nel tour invernale di «Amore che torni» che avrebbe portato la band in giro per i palazzetti di tutta Italia. Non ora certo perché un primo traguardo è stato raggiunto, ma la strada da fare è ancora lunga.
Il frontman dei Negramaro rompe di nuovo il silenzio dopo le notizie incoraggianti degli ultimi giorni. Ora la speranza è quella di poter abbracciare presto Lele, così aveva fatto quella mattina, quando tutti insieme si ritrovarono accanto al letto dove il chitarrista stava combattendo la sua difficile battaglia contro l’emorragia cerebrale.
«Giuliano, quando lo stringerai a te, stringilo un po’ più forte anche da parte nostra!» fa eco una fan. Un messaggio che dimostra l’affetto dimostrato dai “negramanti” in queste interminabili settimane.
Anche la compagna Ilaria Macchia, in dolce attesa come la moglie di Spedicato l’attrice Clio Evans, ha voluto dedicare un pensiero all’artista, ormai «fuori pericolo».
«Io e Giuliano ti teniamo tra le dita, ed è tutto quello che possiamo fare. Perché tu sei il bambino, tra tutti, il più piccolo. Sei quello matto. Ma se noi ti teniamo tra le dita, tu invece ci puoi prendere in braccio. Perché, in verità tu sei il più grande. Sei il più forte, e ci sai sollevare, entrambi, con una sola mano. Adesso resta qui, stretto tra di noi ancora un po’, per riprendere tutte le forze che ti servono. Quando sarai pronto però, presto, indossa la fascia da samurai e vieni a farci fare le capriole per aria».
Il peggio sembra essere passato, ora serve altra forza e altro coraggio per affrontare quello che sarà un lungo cammino. E noi – come scritto dai Negramaro – «Non smetteremo di incoraggiarti fin quando non ti sarai ripreso la tua vita meravigliosa».
