CasaPound Lecce replica a Salvemini:«non si arrampichi sugli specchi, condanni i volantini sui Marò»

Dopo le repliche di Carlo Salvemini alle parole di Paolo Perrone, CasaPound Lecce interviene a mezzo stampa: ‘Esca dai circoli e rifletta sulla frattura tra Lecce e sinistra antagonista’

Terminato il raduno nazionale di CasaPound Italia, svoltosi a Lecce nei giorni 5, 6 e 7 settembre, la politica locale inizia a tirare le somme. Vi sono stati confronti, dibattiti (ai quali hanno preso parte, ad esempio, esponenti quali Mario Borghezio e Adriana Poli Bortone; ma anche il presidente nazionale Gianluca Iannone assieme al suo vice, Simone Di Stefano) e iniziative culturali varie. La contromanifestazione che ha percorso alcuni tratti del centro storico leccese è stata oggetto di aspre critiche da parte del sindaco Paolo Perrone.

Parole, quelle del primo cittadino, prontamente commentate dal consigliere comunale all'opposizione Carlo Salvemini. E sono proprio le reazioni a caldo di Salvemini che portano Cpi Lecce a formulare una replica attraverso una nota stampa: "Invece di arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di difendere l’indifendibile, consigliamo a Carlo Salvemini di prendere coscienza di quanto avvenuto nel fine settimana e di avviare una seria riflessione sull’evidente frattura tra la città e la sinistra antagonista”. 

Il consiglio dato a Carlo Salvemini è quello di uscire "più spesso dai circoli e dai salotti che ama frequentare, per immergersi nella realtà quotidiana dei leccesi"; se così facesse – continua il comunicato stampa pervenutoci in redazione – “comprenderebbe meglio quanto il tessuto sociale della nostra amata città sia lontano anni luce dalla visione distorta della Lecce antifascista che la sinistra radical-chic sogna".

"A riprova di quanto sosteniamosi legge ancora nella nota diffusa da CasaPound Italia – basta analizzare tre elementi fondamentali che hanno contraddistinto questo intenso fine settimana: la partecipazione di intere famiglie e centinaia di semplici cittadini alla nostra festa nazionale e l’atmosfera sempre distesa nell’arco dei tre giorni, il fallimento evidente, per numeri e contenuti, del presidio organizzato da Anpi, Arci e Cgil a porta Napoli e la rabbia e le critiche, mosse da centinaia di leccesi sui media e i social network al famigerato corteo che ha deturpato il cuore della città”.
 
Non pretendiamo dal consigliere Salvemini le scuse nei nostri confronti per le dichiarazioni prive di fondamento riguardo alle attività politiche, sociali e culturali di CasaPound Italia, anche se avremmo piacere ad averlo, un giorno, ospite a un nostro dibattito, in modo che possa constatare personalmente chi siamo davvero. Quello che auspichiamo conclude la notaper il bene della città intera, è che prenda le distanze dalla banda di borghesi annoiati che giocano a fare i rivoluzionari e, soprattutto, che esprima una condanna senza appello ai vergognosi volantini affissi che incitano all’uccisione dei due Marò detenuti in India”.



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