Caso Iacp, Guido:«Si trovi una via più etica per risanare i debiti»

Ennesimo capitolo dell?emergenza IACP. Pare che all?Assessore Comunale alle Politiche Ambientali, Andrea Guido, siano giunte voci circa il presunto modus operandi di alcuni amministratori di condominio.

“Sta accadendo che per sanare i debiti, la richiesta del denaro occorrente sia rivolta a coloro che hanno sempre pagato. Si trovi una via più etica e morale per raggiungere gli obiettivi di risanamento” – ha detto Guido tramite una nota stampa.

Ancora una volta è il caso dell’emergenza IACP a richiamare l’attenzione su alcune vicende poco chiare. L’ultimo grido d’allarme arriva dall’Assessore Comunale alle Politiche Ambientali, Andrea Guido, venuto a conoscenza del presunto modus operandi di alcuni amministratori di condominio. “Sta accadendo, infatti – ci comunica Guido tramite una nota stampa – che, per sanare i debiti scaturiti dal mancato pagamento delle quote da parte degli assegnatari morosi degli alloggi, la richiesta del denaro occorrente sia rivolta a coloro che invece hanno sempre pagato. Ergo, per scongiurare il pericolo del distacco idrico occorrerebbe che gli stessi onesti cittadini che finora hanno sempre adempiuto ai loro doveri si facciano carico dei debiti non ancora sanati.

Poi esistono altri casi particolari, di cui uno raccontato proprio dallo stesso Guido. “quello di una famiglia residente in un condominio di Piazzale Siena, quinto piano, madre e figlio, disabili al cento per cento, che non hanno neanche la possibilità più di uscire di casa in quanto il palazzo non è provvisto di ascensore abbastanza grande da permettere l'accesso ai piani per chi si muove in carrozzella, e che si vedrebbe impossibilita a sopravvivere senza i servizi minimi come acqua e corrente, si capirà bene la portata e la serietà della questione. La richiesta di farsi carico dei debiti dei morosi in questo caso, a mio parere, suonerebbe più come un vergognoso ricatto”.

La vicenda è molto complessa. La morosità degli inquilini delle palazzine di proprietà dell’Iacp supera i 5 milioni di euro e davanti ad uno scenario di mancati pagamenti, Enel e Acquedotto hanno annunciato già da tempo che cesseranno le forniture dei servizi. “Questo però non deve annebbiare la lucidità e il buon senso degli organi e degli addetti ai lavori coinvolti. Mi sembra immorale quanto inutile – prosegue Guido – vessare coloro i quali hanno sempre dimostrato onestà. E mi sembra ancora più vergognoso e indecente utilizzare la minaccia del taglio dell’erogazione dei servizi nei confronti di chi non ha alternative in quanto meno fortunato o diversamente abile per recuperare i fondi necessari per scongiurare la chiusura dei rubinetti.

L’acqua è un bene comune e irrinunciabile per l’igiene e la salute psico-fisica di tutte le persone con particolare riguardo per i bambini, persone anziane e portatori di handicap. “Chiedo che l’Avv. Zappatore, Coordinatore IACP, si metta una mano sulla coscienza prima di proseguire per la sua strada – conclude Guido – e che questi amministratori di condominio, di cui per ora non intendo fare i nomi, trovino una via più etica e morale da seguire per il raggiungimento degli obiettivi di risanamento. Questo negli interessi anche e soprattutto dei più deboli, accanto ai quali intendo schierarmi fino all’ultimo.



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