«Lecce città d’arte e di cultura, ma solo di facciata. Perché anche per queste festività pasquali, le nostre Chiese rimarranno chiuse e lontane dagli occhi delle migliaia di turisti che hanno già scelto la nostra terra per trascorrere il lungo weekend pasquale, prenotando con ampio anticipo nelle strutture ricettive che fanno già segnare il tutto esaurito». A tuonare contro la decisione di sbarrare le porte dei luoghi sacri del capoluogo barocco è il Segretario del PD di Lecce, Fabrizio Marra che senza mezzi termini considera la ‘scelta’ come un clamoroso autogol da parte dell’amministrazione comunale, a suo dire, incapace di leggere le esigenze del territorio e della sua economia sempre più votata al turismo.
Il Salento, in effetti, si conferma sempre più una meta in anche per le vacanze «mordi e fuggi». Da sempre le festività, hanno rappresentato per questa terra che cambia volto durante la bella stagione, una cartina al tornasole, un modo per scaldare i motori in vista dell’invasione di luglio e agosto.
«A nulla è valso l’insegnamento del FAI – si legge nella nota a firma di Marra – che nel fine settimana appena trascorso ha permesso a tanti leccesi e turisti di riapprezzare le bellezze del Convitto Palmieri». Insomma, secondo il segretario del Partito Democratico cittadino, sarebbe bastato essere presenti nelle strade nelle ultime domeniche per capire come il processo di destagionalizzazione mai incentivato, ma naturalmente e spontaneamente cresciuto, anche per merito dei privati, è oramai una realtà. Come sempre, lo confermano i numeri. Per la settimana Santa, le strutture ricettive del capoluogo barocco e di molti comuni grandi e piccoli stanno registrando il tutto esaurito.
«Il bel tempo previsto – continua Marra – poi non farà altro che portare ancora più gente, inclusi anche coloro che sceglieranno Lecce per una toccata e fuga o approfitteranno di qualche offerta last minute, ma che come tutti gli altri, si dovranno accontentare di ammirare le bellezze barocche solo dall’esterno, con l’auspicio che non venga fatto sulla rete un passaparola negativo di questa triste consuetudine, alla quale l’amministrazione di Palazzo Carafa oramai ci sta abituando».
Insomma, per il Segretario del PD questo è soltanto un chiaro segnale di come il Governo di città non abbia una programmazione turistica né per il suo oramai rinomato centro storico, né tanto meno per il suo litorale. Tutto è affidato all’iniziativa dei privati che da soli cercano di inventarsi qualcosa che sia in grado di attirare i turisti.
Eppure in Italia gli esempi non mancano «basterebbe – conclude Marra – ispirarsi, o più volgarmente copiare, cosa viene fatto in altre città a forte vocazione turistica e artistica come Lecce, in cui chiese e monumenti rimangono fruibili anche nei giorni di festa».
