C’erano quattro persone, dalle 10.30 circa di stamattina, sui ponteggi senza protezione della Basilica di Santa Croce, a Lecce. No, non erano certo degli esperti di restauro, considerando le bandiere dei sindacati veleggianti dall’alto dello stupendo rosone visto col naso all’insù da migliaia e migliaia di turisti. Si tratta dei dipendenti Axa, ancora in protesta dopo la decisione – da parte della ragioneria di Palazzo dei Celestini – di stoppare alcuni servizi della Provincia di Lecce (manutenzione, uscierato, front office ecc). Provvedimento che determinerebbe il licenziamento di ben 29 persone in capo alla società.
Mancano le risorse finanziarie a causa dei tagli previsti dalla riforma Delrio e, di conseguenza, anche i soldi per pagare i lavoratori. Nelle ultime settimane s’è venuta a creare una forte forma di protesta, tanto da sospendere in più di un’occasione lo svolgimento del Consiglio Provinciale. Ieri poi, a Palazzo Adorno, l’ennesima dimostrazione di disagio. Insomma, veri e propri momenti di tensione. Purtroppo, qualcuno si è addirittura sentito male, tanto da rendersi necessario un intervento dei sanitari del 118, sopraggiunti con un’ambulanza. Sul posto, anche i vigili del fuoco del comando provinciale e gli agenti di polizia.
Cosa chiedono, urlando da uno dei monumenti più rappresentativi del barocco leccese, questi sfortunati impiegati? Semplice, che Antonio Gabellone – presidente della Provincia di Lecce – firmi una proroga al 30 Aprile dei servizi appaltati ad Axa. Quest’ultimo, proprio ieri era intervenuto al termine di un incontro a Bari sull’argomento, convocato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri:“I tagli imposti dalla Legge di Stabilità – aveva detto proprio Gabellone in una nota stampa pervenutaci in redazione – stanno determinando su tutto il territorio nazionale gravissime situazioni di difficoltà nella gestione dei servizi prima in capo alle province e sul relativo mantenimento dei livelli occupazionali”.
