Election Day. «Guardatevi intorno.poi votate»

Gira in queste ore su Facebook la foto di un biglietto scritto a mano molto probabilmente da un docente. Parole forse forti ma che sono subito diventate un simbolo, una sorta di piccola guida al voto

Parole forse forti ma che sono subito diventate un simbolo, una sorta di piccola guida al voto. Circola in queste ore su Facebook la foto di un biglietto scritto a mano molto probabilmente da un docente.

Ultime battute finali in quella che è stata una campagna elettorale accesa, intensa, passionale. E poco importa se ad essere chiamati al voto sono comuni di mille anime o l’Italia intera. Non sono mancati i momenti in cui le offese, neppure tanto velate, abbiano rubato la scena ai programmi e alle “promesse” in vista di una data, quella del 25 maggio, a cui tutti guardano un po’ con indifferenza pur nella consapevolezza della sua importanza. Il 26, il volto di ciascuno di noi, interessato o meno alla politica, sarà diverso. Perché non si tratta solo di scegliere il progetto migliore, la proposta più fattibile, le idee più giuste, la trovata più geniale, si tratta di scegliere chi ci dovrà rappresentare nei prossimi anni in tutte le sedi, in tutti i consessi.  Anche nel Salento, nelle ultime ore, non sono mancati episodi che non hanno fatto onore alla politica così come dovrebbe essere fatta e vissuta.

In questi giorni ci sono stati tanti appelli da parte di soloni non sempre credibili che probabilmente, anzi sicuramente, avranno fatto cambiare in negativo agli elettori l’idea di recarsi alle urne. Perché è importante ce lo  ricorda però un nostro lettore che ci ha invitato una fotografia di un volantino, apparso chissà dove e chissà perché. Si tratta sicuramente di un’insegnate dal modo in cui è scritto che ci fa riflettere su un fatto: andremo a votare nelle aule in cui i nostri figli passano, passeranno o hanno passato la gran parte delle loro giornate e poi ci dimenticheremo dei luoghi per troppo tempo.
Ci sono parole di buon senso, di  semplice pragmatismo e di speranza ed è con questo auspicio che invitiamo tutti voi a fare il vostro dovere di cittadini.

«Guardatevi intorno, guardate i soffitti, i bagni, le porte, l’intonaco. Guardate dove noi tutto il giorno viviamo e cerchiamo nei nostri limiti umani di costruire, formare, conservare una memoria.
Guardate dove lavoriamo, in che condizioni, e pensate che i vostri figli, i vostri nipoti, passano più tempo della loro vita dentro quelle aule che in casa vostra.

E pensate che lì si forma un cittadino, la sua libertà, la sua vita.
Poi votate»



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