Ex Bat, non è ancora finita: parte da Palazzo Carafa una lettera al Ministero

Incontro promosso dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone, per discutere del piano di riconversione Bat. Con una lettera, si chiede al Governo di allargare l’incontro del 15 ottobre a tutti i diretti interessati.

L’esasperazione dei lavoratori ex Bat s’è notata tutta, questa mattina, durante la riunione tematica tenutasi a Palazza Carafa davanti ai rappresentanti politici salentini, ivi compresi parlamentari e senatori. L’incertezza del futuro, unita alla paura di non poter garantire il pane alla propria famiglia, emergeva particolarmente nei loro volti.

Eppure, forse qualcosa si è mosso. Sindacati e rappresentanti del territorio hanno infatti firmato congiuntamente una lettera, rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, che intende allargare l’incontro chiarificatore previsto a Roma il prossimo 15 ottobre;  non solo alla presenza dell’azienda Iacobucci, dunque, ma anche di tutte le altre realtà interessate alla riconversione attuata da British American Tobacco. Pertanto, serve includere IP Korus, AlluxMetal, P.Q. Meal Service e Hds. Il presupposto è semplice: il piano della stessa riconversione ha avuto esiti pessimi. Nonostante prospettive poco rosee, però, emerge un bagliore di speranza. Pare che Bat, infatti, intenda investire circa un miliardo di euro in Italia. La missione prioritaria, allora, punta ad allacciare questo discorso ad una possibile considerazione, in tal senso, dello stabilimento leccese.

Notizia ripresa, peraltro, dall’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Loredana Capone:«Da quanto è emerso, pare che l’interessamento sia dovuto a ricerche sulla sigaretta elettronica e packaging; ebbene, in Puglia esistono imprese leader soprattutto nel secondo settore. Sarebbe giusto incontrare i vertici e imbastire un discorso che riguardi soprattutto il Salento. Così facendo, si rimarginerebbe una ferita ancora aperta».

Un conto fare previsioni, un conto osservare i fatti. Quelli che i dipendenti pretendono dopo incontri su incontri terminati a vuoto. Lo hanno sottolineato a gran voce, nel bel mezzo della discussione, supportati dai sindacati che ne assistono vertenze e, soprattutto, paure. A breve infatti scadrà la cassa integrazione straordinaria e se non viene subito rintracciata una soluzione per il ‘dopo-cig’ molta gente rimarrebbe appiedata.

Eventualità mostrata, nei giorni precedenti, al sindaco di Lecce, Paolo Perrone; che, ascoltando alcuni operai – piuttosto preoccupati (volendo usare un eufemismo) – aveva valutato la possibilità di mettere su una tavola rotonda. Oggi è stata la volta buona. In sostanza, la sollecitazione che riceverà il Governo, tramite questa lettera vuole condurre alla riapertura complessiva della vicenda; valutando, al contempo, soluzioni credibili, alternative e magari, fornenti accordi concreti. Per la serie, non è che dopo il 15 ottobre i buoni propositi odierni finiranno nel dimenticatoio. Occorre un seguito, un percorso percorribile qualora le risposte rimarranno negative.

E, più di ogni altro aspetto, non una semplice verifica dell’attuazione del piano, bensì la stesura di un documento unitario entro cui vada specificata la totale riapertura dei giochi. «Ecco il senso dell’incontro odierno – ha ribadito Perrone – così operando allarghiamo l’oggetto della convocazione non solo a Iacobucci; al di là delle posizioni formali, operiamo un’attività di pressione al Governo»

Non solo il primo cittadino, ma che i senatori Maurizio Buccarella di M5S (il quale definisce la riconversione un ‘bluff’) – più tardi raggiunto dal deputato ‘pentastellato’ Diego De Lorenzis – e Dario Stefàno (SEL) hanno condiviso il medesimo concetto: non esiste solo Iacobucci. Perché nel calderone della disoccupazione ci sono dentro più lavoratori; o meglio, più famiglie. Presenti anche Salvatore Capone, deputato parlamentare PD; Roberto Marti, deputato di Forza Italia; il senatore Francesco Bruni (FI); Saverio Congedo, consigliere regionale FI.



In questo articolo: