Ex Lsu, il futuro è sempre più nero: i lavoratori in Prefettura

Sembra che dal primo di Ottobre, stando a quanto riferito dal segretario Fsi Dario Cagnazzo ai microfoni di Leccenews24.it, due delle ditte appaltatrici dal primo di Ottobre potrebbero uscire di scena.

Va bene la possibilità di potersi riqualificare, svolgendo mansioni anche un attimino diverse; i dipendenti ex Lsu delle scuole – circa novecento nella provincia leccese – vogliono però capire, non appena terminato il progetto ministeriale ‘Scuole Belle’ (che attualmente sta garantendo reddito nonostante il risaputo dimezzamento dello stipendio a causa della gara Consip) cosa accadrà a breve termine. E soprattutto, che tipo di futuro programmare; tanto per sé stessi, quanto per la propria famiglia.

Dopo la protesta dello scorso 8 settembre, dunque, tornano sotto la Prefettura i lavoratori divenuti ‘operai manutentori’, seguiti dal sindacato Fsi. Manifestano contro una decisione presa in fretta e furia, che rende la situazione ancor più incerta. C’è chi lavora e riceve lo stipendio ‘a singhiozzo’, dunque senza puntualità. E c’è chi ne prende in misura molto limitata (parliamo di una cifra aggirante intorno ai 300 euro).

«Stiamo salendo al Prefetto per un passaggio obbligato – dichiara il segretario territoriale Fsi, Dario Cagnazzo – non sarà né la prima volta, né l’ultima. Sembrerebbe che due delle ditte appaltatrici dal primo di Ottobre stanno per andare via. E sono quelle aziende che da sempre hanno pagato gli stipendi in ritardo, o non li hanno pagati per niente. Dopodiché andremo dalla Procura della Repubblica per capire come mai d su un appalto vinto dalla Dussman con 60% di ribasso – dunque da 600 milioni all’anno a 290 milioni – qualcun altro poi abbia trovato ulteriori risorse (450 milioni) presi dai fondi europei per la manutenzione delle scuole, più altri 150 milioni, per darli alla stessa azienda». (Il resto dell'intervista è consultabile nel video collocato sotto l'articolo).



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