Va bene la possibilità di potersi riqualificare, svolgendo mansioni anche un attimino diverse; i dipendenti ex Lsu delle scuole – circa novecento nella provincia leccese – vogliono però capire, non appena terminato il progetto ministeriale ‘Scuole Belle’ (che attualmente sta garantendo reddito nonostante il risaputo dimezzamento dello stipendio a causa della gara Consip) cosa accadrà a breve termine. E soprattutto, che tipo di futuro programmare; tanto per sé stessi, quanto per la propria famiglia.
Dopo la protesta dello scorso 8 settembre, dunque, tornano sotto la Prefettura i lavoratori divenuti ‘operai manutentori’, seguiti dal sindacato Fsi. Manifestano contro una decisione presa in fretta e furia, che rende la situazione ancor più incerta. C’è chi lavora e riceve lo stipendio ‘a singhiozzo’, dunque senza puntualità. E c’è chi ne prende in misura molto limitata (parliamo di una cifra aggirante intorno ai 300 euro).
«Stiamo salendo al Prefetto per un passaggio obbligato – dichiara il segretario territoriale Fsi, Dario Cagnazzo – non sarà né la prima volta, né l’ultima. Sembrerebbe che due delle ditte appaltatrici dal primo di Ottobre stanno per andare via. E sono quelle aziende che da sempre hanno pagato gli stipendi in ritardo, o non li hanno pagati per niente. Dopodiché andremo dalla Procura della Repubblica per capire come mai d su un appalto vinto dalla Dussman con 60% di ribasso – dunque da 600 milioni all’anno a 290 milioni – qualcun altro poi abbia trovato ulteriori risorse (450 milioni) presi dai fondi europei per la manutenzione delle scuole, più altri 150 milioni, per darli alla stessa azienda». (Il resto dell'intervista è consultabile nel video collocato sotto l'articolo).