I giorni della Meloni. Giorgia, ricordi le visite a Lecce con Giovanni Costantini?

Giovanni Costantini organizzava gli arrivi di Giorgia Meloni nel Salento, perchè ‘il presidente’ provinciale di Azioni Giovani era proprio preciso…

Ora che Giorgia Meloni è all’apice del suo successo politico e dopo aver giurato sulla Costituzione Italiana davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella si appresta ad insediare operativamenbte il suo governo da prima Presidente del Consiglio donna della storia repubblicana, la memoria di vecchi cronisti ci fa un brutto scherzo e ci riporta indietro nel tempo. Lo squarcio temporale è quello di un ventennio.

E proprio vent’anni fa ci sembra di vederla, quasi fosse oggi, in una grigia piazza S.Oronzo quando l’attuale premier si accompagava a Giovanni Costantini, allora presidente provinciale di Azione Giovani e indimenticato e silenzioso amico di tanti.

Giovanni organizzava tutto per gli arrivi di Giorgia Meloni nel Salento, perchè ‘il presidente’ – come lo chiamavano i suoi – quanto a precisione era quasi maniacale. Incontro con la stampa, caffè al ‘Tito Schipa’ dove c’era Antonio Pati dietro la cassa e Gino con la signora Maria al bancone, poi visita a Palazzo Carafa dove a cavallo di quegli anni c’erano esponenti del centrodestra locale (prima Adriana Poli Bortone e poi Paolo Perrone), quindi incontri in sezione prima dell’atteso appuntamento ristorativo. Senza trascurare le telefonate della deputazione salentina…Un giovane onorevole Ugo Lisi chiamava tutte le redazioni: ‘Giovanni Costantini sta organizzando un incontro con Giorgia Meloni, mi raccomando non mancate, sennò chi lo sente Giovanni…’

La vita è strana. Volevano cambiare il mondo quei due, avevano idee forti ed erano ben voluti anche da chi non la pensava come loro. Erano due ragazzi che cercavano di seminare i loro valori in quel terreno della politica che anche dalla loro parte fa i conti con la realtà degli accordi al ribasso. Si sono persi poi, infatti. Giorgia testardamente ha proseguito nel suo cammino, Giovanni si è fatto di lato perchè non riusciva a capire le evoluzioni di una politica personalistica che macinava i vissuti, gli ideali e non sapeva arrestarsi da un declino autodistruttivo.

E’ venuto a mancare nei primi giorni del giugno di quest’anno, Giovanni Costantini. Una malattia lo ha tolto alla cura della moglie e dei suoi affetti più cari. Ma la memoria tira fuori il file con la sua immagine mentre vediamo una radiosa Giorgia Meloni arrivare in cima alla sua carriera politica. Saremmo bugiardi se dicessimo che questo epilogo era immaginabile. Tutt’altro. Ci sembravano giovani ‘che ci credevano troppo’ in un mondo in cui la politica si allontanava dalla militanza per correre sui binari dell’opportunismo. ‘Quando si accorgeranno dell’ambiente in cui sono, delle nuove leggi della politica, se ne andranno a gambe levate. Troveranno un lavoro entusiasmante e manderanno tutti a quel paese…’, pensavamo. Invece dalla Garbatella la Meloni è arrivata a Palazzo Chigi e Giovanni Costantini da Lecce è salito nei nostri cuori.

 



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