È un Grillo in ottima forma quello che si è presentato a Melendugno in Piazza “Sandro Pertini” per rendere indimenticabile la manifestazione No Tap che, partita da San Foca è arrivata nella città amministrata dal sindaco Marco Potì e che è in prima linea nella battaglia contro il gasdotto.
E, se in molti avevano notato che mentre Grillo era nel Salento, Matteo Renzi si era recato a Baku per stringere accordi ancora più forti e più chiari con i signori del gas, in un’opera che il governo considera strategica per l’approvigionamento energetico del Vecchio Continente, il leader del M5S va giù duro con un attacco politico forte e mirato: “Renzi sta firmando un accordo in nome del popolo italiano. Ma può un Presidente del Consiglio che non è stato eletto dai cittadini parlare e stringere accordi in nome e per conto del Popolo italiano che non lo ha mai votato, non lo ha mai eletto e se lo trova lì per un accordo di potere?”.
È una piazza traboccante quella che applaude Beppe Grillo e lo esorta a non fermarsi, a fare sentire la sua voce con sempre più enfasi. E il comico genovese non delude certo le aspettative ed entra nel merito della questione: “questo gasdotto non serve a nessuno e certamente non serve né alla Puglia né all’Italia. La vostra Regione – dice arringando la folla – produce più energia di quanta ne consumi, al punto che deve cederla. E lo stesso discorso vale per l’Italia. Insomma, sarebbe il paradosso, fare arrivare l’energia in Puglia, per mandarla in Europa e poi ricomprarla da loro a prezzi elevatissimi. Ha senso tutto ciò?”.
Nel discorso di Grillo ci sono tutti i capisaldi della politica pentastellata: il futuro del Paese è nella tecnologia, nella rete, nella formazione delle intelligenze; non certamente nel carbone, non certamente nel petrolio, non certamente nel gas. E soprattutto in un territorio che fa del turismo la sua peculiarità. Bisogna educare le persone e le famiglie al risparmio energetico, insomma, all’uso di lampadine a basso impatto energetico e non certo a consumare di più, a sprecare e a costruire gasdotti che deturpano il territorio.