Il triste 1° maggio di sette tecnici dello Spesal

Lavoro. èˆ approdata ieri in Consiglio Regionale la richiesta di interrogazione urgente all”™assessore alla Sanità Elena Gentile. Perchè© bandire un nuovo avviso pubblico per ricoprire quei ruoli quando ci sono già professionalità che potrebbero essere stabilizzate?

Iniziativa del Consigliere regionale di Forza Italia Luigi Mazzei che ha chiesto di interrogare l’Assessore Elena Gentile per conoscere se se non si ritenga opportuno chiedere al Direttore Generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, la sospensione dell’avviso di mobilità indetto, per una verifica con l’Ufficio Legale dei presupposti di legge per procedere con la stabilizzazione dei dipendenti attualmente incaricati.

Nel giorno della Festa del Lavoro e dei Lavoratori balza ancor di più agli occhi la triste vicenda di 7 professionisti, sette tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro in servizio nelle sedi dello SPESAL di Maglie e di Lecce.

Professionisti che sin dal 2007, dopo aver sostenuto una regolare selezione concorsuale pubblica, svolgono tali mansioni con professionalità e impegno al punto da aver ottenuto la qualifica UPG (Ufficiale di Polizia Giudiziaria) tramite la stessa ASL di Lecce. Ma nelle settimane scorse anziché ricevere la notizia della tanto attesa stabilizzazione, hanno ricevuto comunicazioni dalla Asl che vanno in tutt’altra direzione.
Infatti, con delibera n. 655 del Direttore Generale della ASL di Lecce è stato indetto un avviso pubblico, per titoli e prova colloquio, di mobilità volontaria regionale ed interregionale per la copertura a tempo indeterminato proprio di quei sette posti.

I tecnici si chiedono: visto che abbiamo tutti i requisiti delle figure per le quali si attiva un nuovo bando, perché non stabilizzare noi? Non è contro il precariato ed a favore della stabilizzazione che si sono sempre espressi sia il Governatore Nichi Vendola, sia l’intera Giunta nonché la direzione generale della Asl?
Anche perché si tratta di personale altamente specializzato e qualificato che non grava sul bilancio del Sistema Sanitario Nazionale, ma che è pagato dai fondi derivanti dalla ripartizione, voluta dal Testo Unico (D.Lgs 81/08), delle somme incassate dalla Regione per reati contravvenzionali in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.
Ai sette, tra l’altro, suonano come una beffa le parole del Direttore Generale dell’Asl di Lecce che proprio l’estate scorsa ripeteva sulla stampa locale: “…stabiliremo con la Regione quali strade la legge ci consente di seguire: stabilizzare gli attuali professionisti in servizio o procedere ad un nuovo concorso.”

Nella richiesta di interrogazione presentata ieri all’Assessore Elena Gentile dal Consigliere di Forza Italia Luigi Mazzei si legge:
“Purtroppo la professionalità e le competenze acquisite da questi tecnici non hanno smosso dalla inconcepibile decisione da parte del Governo Regionale e della Direzione Generale della ASL di non procedere alla loro assunzione, preferendo chissà perché la loro SOSTITUZIONE con altro personale a tempo indeterminato tramite procedura di mobilità.
Per questo nella giornata di oggi ho presentato interrogazione urgente all’assessore alla Sanità Elena Gentile
per conoscere se:

  • la Regione Puglia abbia dato indirizzo in merito al tipo di selezione da effettuare ed escluso la possibilità di stabilizzare il personale altamente qualificato in possesso dei requisiti previsti;
  • se non si ritenga opportuno chiedere al Direttore Generale la sospensione dell’avviso di mobilità indetto, per una verifica con l’Ufficio Legale dei presupposti di legge per procedere con la stabilizzazione dei dipendenti attualmente incaricati.”

Nel giorno del Primo Maggio abbiamo voluto dare voce ad un grido di dolore per la precarizzazione di un posto di lavoro così fortemente voluto e a noi sembra anche meritato. Restiamo come sempre disponibili ad ascoltare la voce della Direzione Generale dell’Asl di Lecce convinti come siamo che talvolta il dialogo, anche sui mezzi di comunicazione locali, riesce a risolvere questioni che sembrano essersi impantanate.