Lecce 2017, Fornari mette al centro i movimenti: ‘caro Pd vi togliamo noi le castagne dal fuoco’

Giuseppe Fornari, del movimento ‘Una Buona Storia per Lecce’, cerca di trovare la soluzione per far uscire il centrosinistra dallo stagno sui nomi. ‘Il PD faccia un passo indietro e lasci la proposta dei nomi ai movimenti. Delli Noci? Non è l’alternativa a Giliberti’.

“Una direzione comune” recita lo slogan del movimento di Giuseppe Fornari ‘Una Buona Storia per Lecce’, quella direzione che nel centrosinistra leccese e salentino latita da un bel po’ di tempo. Con il centrodestra lanciato compatto su Giliberti, con Delli Noci che ormai viaggia su gambe proprie e con il Movimento 5 Stelle che ha battuto tutti sul tempo con Fabio Valente, è il Partito Democratico il grande assente, per il momento, nella corsa verso le amministrative della prossima primavera per la città di Lecce.
 
Una empasse che ha visto bruciare, più o meno lentamente, i nomi di Alfredo Prete, Dario Stefàno, Paolo Foresio e per ultimo anche quello del commercialista Giovanni Rapanà, condita da divisioni interne, accuse e veleni. Un mezzo disastro per il partito che governa il Paese e che costituisce la maggioranza in Regione.
 
Ecco allora che la proposta arriva dal variopinto mondo dei movimento di ispirazione progressista che, a Lecce, da qualche tempo sgomitato per avere centralità nel dibattito politico. Concreta e poco arzigogolata l’idea è stata lanciata questa mattina dall’avvocato Giuseppe Fornari che, da qualche mese ha lanciato ‘Una Buona Storia per Lecce’ e ora reclama protagonismo.
 
“Il metodo del PD ha visibilmente fallito – ha affermato Fornari – e allora io dico ai vertici dem di farsi da parte: lasciano ai movimenti la proposta di una rosa di due, tre nomi da proporre poi a tutto il partito e dai quali va individuato quello giusto per il quale correre tutti insieme”.
 
La proposta è chiara: il Partito del segretario cittadino Marra non è capace di trovare la quadra e allora la soluzione deve arrivare dai movimenti che si riconoscono negli ideali della sinistra, ma che sono più ‘freschi’, capaci di intercettare maggiormente le esigenze dei cittadini.
 
“Siamo un movimento nato da appena tre mesi – ha spiegato l’avvocato – proprio perché il sistema dei partiti è in piena crisi. Si avverte troppo distacco orami tra la gente e i partiti. A Lecce questo si avverte molto nel centrosinistra, ma non credete che questo non avvenga nel centrodestra che ha trovato l’accordo soltanto una settimana fa dopo un percorso tortuoso e diviso”.
 
Ma se da un lato il nome c’è e la campagna elettorale è stata già avviata, dall’altro si sono susseguito nomi, da senatori a professionisti, finiti puntualmente con il ritiro della loro disponibilità dopo smentite, divieti e ripensamenti da parte di qualcuno. “Naturalmente la sinistra non può mancare alla tornata elettorale e per questo chiedo al PD – spiega Fornari – di prendere atto del fallimento del metodo usato finora. Che passino la palla a noi: i movimenti, insieme, avanzeranno delle ipotesi che però il Partito Democratico deve vagliare tutto insieme, dalla Segreteria fino ai parlamentari, passando per il viceministro Bellanova, perché non può accadere ancora che dopo un minuto un nome venga smentito”.
 
Il numero uno di UBS fa riferimento a ‘Idea per Lecce’, ‘Lecce Bene Comune’, ‘Arci Lecce’ ma anche ai tanti altri movimenti che sabato si ritroveranno per discutere dopo l’invito di Ernesto Mola. Ci sarà anche il movimento di Alessandro Delli Noci, ma su questo Fornari precisa: “voglio dire chiaramente che l’alternativa a Giliberti non può essere Delli Noci. Lo rispetto come persona e più volte ho elogiato il suo operato come Assessore all’Innovazione, ma un amministratore uscente che non ha mai mosso critiche a Perrone non può essere l’alternativa; sarebbe un’eresia che mi sa di trasformismo”.
 
Insomma, un’idea nuova per il centrosinistra c’è. “Naturalmente deve essere questo un lavoro celere e se qualcuno si dovesse opporre deve dirlo pubblicamente. L’identikit del giusto candidato? Per noi deve essere un esponente della società civile, una persona nota alla città, e che ha lavorato nel tempo per costruire una alternativa al centrodestra. Il mio nome non lo escludo – precisa Giuseppe Fornari – ma se si trovasse un nome che da più tempo sta lavorando in questa direzione, allora sarei molto contento. Le primarie? Sono uno strumento di alta democrazia, ma allo stato attuale cristallizzerebbero le divisioni”.
 
La palla, adesso, passa al Partito Democratico.