‘Lecce capitale delle multe’, Rotundo si arrabbia. Ma Sgm prepara le telecamere sui bus urbani

Nel giro di tre anni gli introiti delle multe comminate agli automobilisti a Lecce sono passati da 6,5 milioni di euro del 2012 a 9 milioni nel 2014. Ed Sgm annuncia il varo di telecamere su bus urbani per punire automobilisti indisciplinati.

Non le manda a dire Antonio Rotundo alla Giunta Comunale di Palazzo Carafa e alla maggioranza che la sostiene: “Se continuate così non è difficile prevedere che i cittadini verranno con i forconi a protestare sotto Palazzo.”

La dura presa di posizione non ha nulla a che vedere con l’inchiesta sull’assegnazione degli alloggi popolari, inchiesta nella quale sono coinvolti due assessori della Giunta guidata da Paolo Perrone, bensì con il tema altrettanto caro ai leccesi delle multe in città.

Il tutto all’alba del provvedimento annunciato da Sgm (ed appresosi in occasione dell’ultima Commissione Bilancio), società partecipata a maggioranza dal Comune che gestisce il trasporto pubblico cittadino e la sosta tariffata, secondo il quale entro la fine dell'estate i bus urbani saranno dotati di una telecamera che consentirà di rilevare la sosta sulle corsie preferenziali, cosa che si tramuterà evidentemente in altrettante multe salate ai cittadini indisciplinati.

Rotundo intravede in questo provvedimento una sorta di vera e propria vessazione dei leccesi che stanno ormai cominciando ad avere con la sosta tariffata un rapporto insostenibile, visto che diminuiscono sempre di più gli spazi a sosta libera e aumenta quotidianamente l’intransigenza di chi è chiamato a sanzionare le infrazioni degli automobilisti.
Nel mentre a Lecce è stato revocato l'avviso bonario, quand’anche il Prefetto abbia diffidato più volte – ricorda l’ex parlamentare di centrosinistra e attuale consigliere comunale di opposizione – dal comminare multe per grattino scaduto, visto che precise circolari del Ministero dei Trasporti escludono tassativamente l'applicazione della sanzione.
 
Il dato che fa riflettere arriva però dalla citazione precisa degli introiti del Comune di Lecce dalle multe agli automobilisti: “Negli ultimi tre esercizi – racconta Rotundo – l'evoluzione delle somme per sanzioni da violazione del codice della strada nella nostra città è passata da 6,5 milioni di euro nell’anno 2012, a 7,4 nell’anno 2013 a quasi 9 milioni di euro nell’anno 2014
 
Cifre stratosferiche che testimoniano o l’assoluta indisciplina dei leccesi alla guida o l’eccessiva acrimonia del personale addetto a comminare le multe nei loro confronti.
Insomma i cittadini sono vittime di eccessivo e inopportuno controllo o carnefici del loro destino dovendo pagare solo a causa della scarsa disciplina che dimostrano? Il discorso, si sa, è a due facce, ma sarebbe il caso che in periodi di crisi economica come quello che viviamo, periodi in cui anche il pagamento di una multa incide sui bilanci familiari, si evitasse di considerare l’ automobilista un soggetto da vessare.



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