Lidi aperti tutto l’anno, confronto in Prefettura sulle norme paesaggistiche

Stamattina, in Prefettura, si è riunito un tavolo tecnico per discutere circa la possibilità di mantenere aperti i lidi balneari anche in inverno. Il Mibac è d’accordo, ma la Soprintendenza vuole ragionarci meglio. E il Salento attende.

Si ritorna sul tema del mantenimento annuale delle strutture balneari anche durante l'inverno, in occasione dell’incontro tenutosi stamattina presso la Prefettura di Lecce. La linea scelta dal Ministero – secondo cui tale prospettiva non sarebbe in contrasto con le norme paesaggistiche – è stata dunque oggetto di discussione nella riunione tecnica odierna, alla quale hanno partecipato, oltre al Prefetto Giuliana Perrotta, anche il sovrintendente Francesco Canestrini, l’ingegnere De Pace e Daniele Cretì per Anci Puglia. La categoria balneare ovviamente sembra fiduciosa davanti alla prospettiva e cercherà, mediante un tavolo di mediazione interistituzionale, di individuare una giusta griglia di prescrizioni possano portare al superamento dei dubbi espressi dalla Soprintendenza. Incontro che, in qualche modo, ribadisce la piena conformità della richiesta avanzata dalla categoria balneare alle leggi valevoli in materia di tutela del paesaggio.

Tale riscontro ha raggiunto concrete speranze grazie al recente parere dell’Ufficio Legislativo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturaliemesso su impulso del Sottosegretario di Stato Francesca Barracciu. Intervenuto nella materia che, di fatto, permetterebbe il mantenimento delle strutture balneari per la presente stagione invernale, in attesa di dare certezza ed omogeneità ad una situazione che generava evidenti disparità di trattamento. Serve soprattutto che il titolo edilizio dei manufatti balneari sia legato con la durata della concessione e non sia più soggetto ad una miriade di pareri, autorizzazioni, prescrizioni e smontaggi.

"Doveroso un ringraziamento al Prefetto di Lecce per la sensibilità dimostrata nell’occasione – commenta Mauro Della Valle, Presidente di FederBalneari Salento – che ha ben compreso le difficoltà di una categoria che oramai ha bisogno di certezze per poter dare il proprio contributo alla crescita del territorio. Siamo lieti del tavolo di concertazione avviato dalla Prefettura, poiché come associazione riteniamo fondamentale, oggi come non mai in passato, che sussista un dialogo costruttivo tra categoria imprenditoriale ed Istituzioni, sempre nel rispetto delle reciproche posizioni e della legge".

 “La nostra Associazione – prosegue Della Valle – è stata l’unica ad aver avviato un dialogo con le Istituzioni Europee ed a sedersi in Commissione Petizioni del Parlamento Europeo per discutere sulla durata delle concessioni demaniali e sulla estromissione di quelle rilasciate dalle procedure di evidenza pubblica che si vorrebbero introdurre nella legislazione italiana, audizione conclusasi egregiamente considerato che la petizione presentata non solo è stata ritenuta ammissibile, ma è stata anche mantenuta aperta. Ciò consente a FederBalneari ed alla nostra categoria di poter proseguire un dialogo costruttivo con il Governo in vista del riordino della legislazione in materia di concessioni demaniali”.

Eppure la tutela del paesaggio raffigura una materia spinosa che, lo ricordiamo, è stata oggetto di un massiccio contenzioso innanzi al T.A.R. di Lecce, con una serie di ricorso presentati dal legale dell’associazione Federbalneari Italia, Avv. Danilo Lorenzo. Ricorsi tutti definiti con sentenze di accoglimento con cui il locale Tribunale Amministrativo Regionale rileva profili di irrazionalità delle valutazioni operate dalla Soprintendenza di Lecce (nella parte in cui essa ha ritenuto che il pregiudizio paesaggistico si determinerebbe solo nel periodo invernale e non anche durante quello estivo) e di difetto di motivazione (in quanto l’Amministrazione non avrebbe individuato specifiche ragioni a sostegno dell’obbligo di rimuovere le strutture nel periodo invernale). Alcune di tali sentenze d'accoglimento risultano appellate innanzi al Consiglio di Stato che, in alcuni casi, ha accolto l’appello riformulando le sentenze del TAR.

Lo stesso legale, l'avv. Danilo Lorenzo, in una nota stampa inviataci in redazione da Federbalneari evidenzia "come a fronte dell’accoglimento di tutti i ricorsi da parte dei Giudici Amministrativi di Lecce, con ampia motivazione critica delle carenze del giudizio negativo espresso dalla Soprintendenza, i Giudici di Palazzo Spada si sono limitati ad una motivazione solo generica, di rito e non specifica. Invero, si ricorda che la locale Soprintendenza ha espresso, in maniera uniforme, solo giudizi negativi, senza procedere nemmeno ad un sopralluogo onde verificare la concreta ed effettiva incompatibilità del mantenimento annuale della struttura balneare in relazione all’ambiente ove essa è ubicata". 

Un comportamento dubbioso, prosegue l'avv. Lorenzo, anche perché risulta difficile immaginare che tutte le strutture balneari presenti sul territorio salentino posseggano caratteristiche tali da risultare in contrasto con l'ambiente (in riferimento al loro mantenimento per l'intera duranta dell'anno e della concessione demaniale). Dubbi ritenuti più che legittimi dal Tar. "Si è pertanto creata – continua – una situazione di incertezza e disorientamento negli imprenditori balneari laddove alcune sentenze non appellate hanno generato titoli edilizi annuali, altre riformate dal Consiglio di Stato hanno obbligato i Comuni a revocare i permessi di costruire rilasciati, altre ancora in attesa della sentenza di appello generano preoccupazione e difficoltà di gestione dell’azienda, con evidenti situazioni di disparità di trattamento sul territorio".

Non solo. La necessità di un approccio alla materia non più autoreferenziale trova poi concreta fattibilità nelle recenti riforme normative, tipo "quelle che disciplinano una procedura di autorizzazione paesaggistica semplificata (sicuramente applicabile alla materia che trattiamo) ed alla stipulazione di accordi ex art. 15 legge n. 241/90 con i Segretariati Regionali del Ministero die Beni e delle Attività Culturali”.



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