Mazzei non si sente un capo ultrà ‘non mi piace chi gioca a perdere’

Luigi Mazzei si racconta a Leccenews24.it: l’arrivo in via Capruzzi un anno fa da primo dei non eletti, le battaglie contro i provvedimenti assunti dalla Giunta Vendola, la sfida faccia a faccia – in quanto ricostruttore – con il nuovo coordinatore di FI, Luigi Vitali.

Se ne è volato in fretta l’anno da consigliere regionale di Luigi Mazzei, subentrato in via Capruzzi all’uscente Mario Vadrucci, chiamato ad un ruolo di prestigio a Roma presso la Confederazione nazionale degli artigiani. Da capo di gabinetto della Provincia di Lecce, Mazzei prese il suo posto in qualità di primo dei non eletti nella lista di Forza Italia, dopo la sconfitta che il centrodestra guidato da Rocco Palese riportò nelle elezioni regionali di cinque anni fa. Il suo ingresso al palazzo della Regione non è certo stato in punta di piedi visto che il politico calimerese, nella sua attività istituzionale, ha utilizzato in maniera importante le leve della comunicazione tradizionale e 2.0, attraverso l’ausilio anche di un’importante campagna di social networking.

Ma mai nessuno avrebbe potuto pensare che 12 mesi dopo il suo insediamento sarebbe diventato l’oggetto principale del fuoco amico, se per “amico” si possono intendere gli strali del neo coordinatore regionale Lugi Vitali, voluto direttamente da Silvio Berlusconi nella sua battaglia contro Raffaele Fitto.

Eppure non c’è giorno che l’ex capo di Gabinetto di Antonio Gabellone non riceva l’aut-aut dei nuovi padroni di casa all’interno del partito azzurro: «Mazzei non è candidabile! Se vuole essere rieletto si trovi un altro partito» hanno tuonato da FI. Già, perché come Fitto è ormai l’origine di tutti i mali berlusconiani, anche il ricostruttore salentino, nemmeno a dirlo, sembra essere l’ostacolo più alto per gli azzurri alla vittoria dell’oncologo Francesco Schittulli, candidato ufficialmente del centrodestra a contendere la palma a Michele Emiliano di Governatore di Puglia.

Cose difficili da capire per i cittadini poco avvezzi alla politica, che si aspetterebbero, invece, di veder premiato impegno e abnegazione.
Mazzei, il fittiano di ferro, ci ride su raggiunto al telefono da Leccenews24 «Prima di non candidarmi, dovranno almeno sapere se voglio candidarmi. Non credo, visto l’impegno e i risultati raggiunti come consigliere d’opposizione che ha provato a smascherare tutte, e dico tutte, le malefatte di Vendola, che avrò problema ad accettare le tante richieste di candidatura che sto ricevendo da molti amici del centrodestra che giocano a vincere e non a perdere la partita contro il centrosinistra. Tuttavia il mio unico e solo pensiero è quello di combattere una battaglia di democrazia, libertà e dignità all’interno di Forza Italia».

Mazzei non sembra insomma intimorito dall’ostracismo che sembrerebbe raggiungerlo, anzi rilancia la posta: «Mi riconosco senza alcuna remora nel portato della politica di Raffaele Fitto e provo nel mio piccolo in Puglia a fare in modo che alle parole seguano i fatti. Il leaderismo è ormai superato e Forza Italia deve diventare un partito partecipativo e pluralista. Ciò ovviamente non nell’interesse di Fitto e di Mazzei, ma nell’interesse di quel popolo di centrodestra che pur essendo maggioritario non si riconosce in proposte calate dall’alto».

Avrà un bel compito, insomma, Vitali ad arginare il direttore dell’Osservatorio Urbanistico Tekné; difficile che se non scende a più miti consigli possa spuntarla con chi ha la forza dei numeri, dei voti, del consenso. Almeno, fino a prova contraria.



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