Otranto, Cariddi si sfoga, ‘Esasperati da aliquote e imposte. Per alcuni Comuni è più facile’

Interviene il Primo Cittadino della ‘Perla dell’Adriatico’ che lamenta tagli e balzelli imposti dall’Esecutivo di Governo. ‘A essere colpiti soprattutto i piccoli centri’.

Continua imperterrita la morsa pressante operata dal Governo sui conti degli enti locali, una riduzione di risorse che sta mettendo sempre più a repentaglio le casse dei comuni e quel tanto discusso principio di prossimità che questi in primis sono chiamati ad operare.
 
I tagli imposti da Palazzo Chigi, quindi, stanno colpendo i municipi dell’intero Stivale, e a risentirne sono in particolar modo i comuni del Salento. Nessuno escluso. Nemmeno quello di Otranto che, per bocca del suo primo cittadino, Luciano Cariddi, ha deciso di alzare la voce. Il sindaco della Città dei Martiri ha puntato il dito contro le manovre fiscali volute da Roma e che vanno a discapito dei più piccoli centri.
 
“Tutti si dichiarano favorevoli ai tagli da applicare alle aliquote di tasse e imposte – tuona Cariddi – ma non si comprende bene con quali risorse riusciremmo a coprire le minori entrate derivanti.  Otranto è indubbiamente tra i più penalizzati, da questo punto di vista, avendo ormai subito il taglio totale dei trasferimenti erariali che fino a qualche anno fa ci venivano erogati dallo Stato (circa 650mila euro) e, rientrando tra i comuni cosiddetti più ricchi siamo chiamati a contribuire con le proprie entrate al finanziamento del Fondo di Solidarietà Comunale creato per aiutare i Comuni meno ricchi.”
 
Ma ora Luciano Cariddi non ci sta più: “Basti pensare – prosegue – che oltre ai circa 500mila euro incassati dallo Stato direttamente a titolo Imu sui fabbricati di categoria D che insistono sul nostro territorio, lo scorso anno si è trattenuto anche la somma di circa 1 milione e 250mila euro dell’Imu incassata dal Comune sugli altri fabbricati. Per il 2015 poi la richiesta finanziaria si è incrementata di circa 250mila euro, arrivando così a sottrarci dal totale del nostro gettito Imu, pari a 3 milioni e 500mila euro, la somma di circa due milioni. Quindi se guardiamo al totale delle entrate del bilancio comunale, pari a circa 10 milioni di euro, il prelievo che lo Stato effettua da noi ha raggiunto ormai il 20%.  Non crediamo che si possa continuare a chiedere alla nostra città, così come ad altre, di coprire le falle del Paese, perché tutto ciò pesa enormemente sulle tasche dei nostri concittadini, i quali, nonostante il notevole prelievo fiscale cui sono sottoposti, vedono messa a repentaglio la possibilità di fruire anche dei servizi minimi indispensabili.”
 
Per Cariddi, quindi, la solidarietà tra comuni è un concetto non più praticabile: “Non si può chiedere ad alcune comunità di essere solidali verso altre se poi si assiste alla palese distorsione del meccanismo che regola il Fondo di Solidarietà Comunale. Uno strumento nato per soccorrere quei Comuni che dimostrano di non avere sufficienti entrate per far fronte alle spese di gestione, ma solo dopo aver incrementato al massimo previsto dalla legge la propria tassazione locale”.
 
Non fanno testo poi, a detta del sindaco di “Viviamo Otranto”, le entrate per le casse comunali, per lo più di provenienza turistica perché “per i servizi che siamo chiamate a garantire sono oberate da enormi spese ogni anno”. A ciò si deve aggiungere la novità introdotta quest’anno dalla riforma sui bilanci degli enti locali e che obbliga i Palazzi di Città a prevedere un’apposita voce nel passivo come “Fondo crediti di dubbia esigibilità” e che altro non fa aumentare le difficoltà nel raggiungere il pareggio nei conti.
 
“Negli anni – continua il comunicato di Cariddi – per riuscire a raggiungere l’equilibrio contabile oltre ad aver ridotto tutte le voci di spesa il più possibile e rinunciato totalmente all’indebitamento presso la Cassa Depositi e Prestiti, abbiamo dovuto far leva su una maggiore pressione fiscale”. Previsioni sulla pressione fiscale in futuro? “Sarà necessario incrementare la tariffa dell’imposta di soggiorno di 1 Euro nei mesi di luglio ed agosto. Quest’anno, ovviamente, tale incremento si applicherà soltanto ad agosto. E’ una scelta che ci permette di non aggravare la tassazione sui nostri cittadini e sugli immobili del nostro territorio”.



In questo articolo: