Pagliaro: la Puglia del Centrosinistra, i dieci anni che fanno paura

Durissima critica politica da parte del presidente del Movimento Regione Salento al governo regionale di questi ultimi dieci anni. Pagliaro pur senza mai fare il nome di Nichi Vendola, accusa il centronisistra di aver messo in ginocchio la Puglia.

Il ritardo del Salento e della Puglia ha molteplici cause fra queste c’è anche il governo della Regione degli ultimi dieci anni. L’affondo di Paolo Pagliaro non poteva essere più diretto e le parole difficilmente più dure. Il fondatore e presidente del Movimento Regione Salento parte dall’analisi dei dati economici che pone la Puglia in coda, insieme alla Calabria, alle regioni del Sud. “Ci hanno venduto slogan e aria fritta, decantando modernità e progresso inesistenti. Ma la Puglia è più ricca solo della Calabria, come confermano gli ultimi dati sul Pil, e ciò dimostra quanto abbiamo sempre

sostenuto: dieci anni di centrosinistra in Puglia sono serviti solo a smantellare il nostro tessuto economico a botte di sprechi e clientelismi” dichiara Pagliaro. “Che il trend delle Regioni meridionali fosse discendente rispetto al Nord, era prevedibile”, aggiunge. “Ma sapere che solo la Calabria sta messa peggio di noi, chiarisce bene dove siamo arrivati. E non certo per pregiudizi nei confronti della Calabria, ma perché la Puglia, fino a dieci anni fa, era una Regione del Sud in grado di competere con il Settentrione. Abbiamo visto buttare dalla finestra centinaia di milioni di euro in sprechi

vergognosi, mentre abbiamo continuato a pagare le tasse regionali più alte d’Italia. Oggi –conclude l’ideatore del Progetto di riforma amministrativa delle cosiddette 30 regioni – possiamo cambiare le cose: abbiamo un potere enorme con il voto e nell’urna siamo soli con la nostra coscienza. Una coscienza che non ci può portare a privare i nostri figli, ancora una volta, del diritto ad avere un futuro”.

Quella di Pagliaro, in una fase di pre-campagna elettorale, è una delle poche voci critiche che si sono udite fino a questo momento dal fronte del Centrodestra, un versante politico troppo confuso e privo ancora di un candidato presidente da opporre a Michele Emiliano



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