A difesa del territorio servito dal nosocomio di Scorrano, che esce indebolito dal piano di riordino ospedaliero a firma Vendola-Pentassuglia, scende in campo il consigliere regionale del Ncd, Andrea Caroppo. Certamente il responsabile locale del partito di Angelino Alfano intravede un’apertura al dialogo da parte dell’assessore alla sanità che prima era stato difficile considerare, ma ciò non basta. Dopo le chiusure di Maglie e Poggiardo, l’ulteriore forte depotenziamento dell’ospedale di Scorrano lascerebbe il centro del Salento privo di un ospedale forte e completo e la fascia adriatica, da Lecce a Tricase, per intero carente di un “punto nascite”.
“La presentazione da parte della Giunta Regionale della bozza del nuovo piano della rete ospedaliera e territoriale, se da un lato vede aprire ad un percorso di partecipazione e confronto con il territorio apprezzabile nel merito, dall’altro suscita qualche preoccupazione per ipotesi che, per le conseguenze all’evidenza nefaste, certamente sono frutto di una svista. Infatti, dopo il paventato ridimensionamento (con soppressione dei reparti di ostetricia e ginecologia) dell’ospedale di Copertino, in modo del tutto inatteso la Giunta si propone di sopprimere i medesimi reparti e quasi oltre 30 posti letto all’ospedale di Scorrano.”
Insomma un buco nella rete ospedaliera che va rammendato e rattoppato al più presto. Quasi un invito, in buona sostanza, a non accettare con rassegnazione quella che viene considerata una vera e propria svista, ma nemmeno una chiamata alle armi e alle barricate oltranziste. Il tutto molto probabilmente nel convincimento che il muro contro muro non porta a nulla e che in una fase in cui nessuno vuole perdere nulla, occorre da Vendola e da Pentassuglia uno sforzo di riequilibrio territoriale. Il Salento è lungo e grande, impensabile non dotarlo delle infrastrutture sanitarie necessarie. I cittadini pagano tanto per mantenere in piedi il comparto sanitario. Almeno restituiamo qualche servizio!
