Una festa della democrazia che gli altri schieramenti nemmeno conoscono, o una farsa che nulla di nuovo ha detto tranne il ruolo di sparring partner dei contendenti di Emiliano che contendenti non sono stati affatto?
Ognuno la può pensare come vuole: il dato certo è che il magistrato in aspettativa, con oltre il 70% delle preferenze è il candidato Presidente del centrosinistra alle prossime elezioni regionali (tutti i risultati in provincia di Lecce).
Chi pensava, siamo certi contati sulle dita di una mano, che ci sarebbe stato un ribaltone è rimasto deluso. Sono passati i tempi in cui, nell’Anno Domini 2005, Francesco Boccia, entrato in conclave Papa, ne usci seminarista, battuto da Nichi Vendola.
Nulla da fare, quindi, per i volenterosi Fabiano Amati, Elena Gentile e Leonardo Palmisano, la macchina di Emiliano, in moto già da tanto tempo, li ha lasciati quasi al nastro di partenza.
In 80mila si sono recati in Puglia per esprimere la loro preferenza. Pochi? Sicuramente tanti se si stanno a guardare gli altri schieramenti in campo che non danno segni partecipazione e che sono imbrigliati in tanti veti incrociati.
Nel Salento ha trionfato ovunque il Governatore, eccezion fatta per Specchia dove si è visto suparare dalla Gentile e da Palmisano. Per il resto un autentico plebiscito, con Copertino dove ha raccolto 1.123 voti su 1.164 e Nardò dove ne ha ottenuti 1.116, lasciando agli altri competitor solo e soltanto la miseria di 100 voti da spartirsi.
E poi Parabita, Patù, Racale, Salve, Lizzanello, Gallipoli, Galatone, Caprarica, Alessano e Via dicendo, dove il distacco ha reso insignificanti le altrui performance.
A metà gennaio, il Presidente uscente è già pronto su tutti i fronti, potendo godere di un vantaggio che ha detta di chi di politica se ne intende, sembra essere incolmabile per le consultazioni di primavera.
Il centrodestra resta incartato sulla diatriba Fitto Si-Fitto no e i cinque stelle sono alle prese con le Regionarie su internet.