Province nella nebbia del cambiamento. Gabellone diffida Vendola

Antonio Gabellone lamenta un ritardo insostenibile nella distribuzione delle nuove funzioni dell’ente, oltre il mancato trasferimento delle risorse necessarie. Parte la diffida da Lecce a Bari.

La nebbia che avvolge i nuovi enti provinciali, quelli voluti dalla Riforma Delrio, sembra densa. Senza parlare della questione dell’accorpamento dei comuni con meno di 1000 abitanti – questione che merita un approfondimento a parte – i nuovi amministratori si trovano in difficoltà nel trasferimento delle funzioni e delle risorse.

E il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ha preso carta e penna per diffidare la Regione Puglia poichè non sono chiari i tempi e le modalità, oltre che i limiti, delle nuove funzioni dell’ente. Per non parlare, poi, degli oneri sopportati  per lo svolgimento delle attività previste dalla riforma.
E allora, scrive Gabellone, nelle more della redistribuzione delle nuove competenze oltre che delle risorse, le spese sostenute dall’ente saranno addebitate alla Regione “con rendicontazione che costituirà titolo per la riscossione anche coattiva a carico dell’Ente Regione”.

La missiva è stata inoltrata per conoscenza anche al premier Matteo Renzi.

Insomma, le Province, oggi enti di secondo livello, in base alla Legge 54/2014, sono chiamate a gestire la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell’ambiente; pianificazione dei sevizi di trasporto e gestione strade; assistenza tecnico amministrativa agli enti locali; edilizia scolastica e pari opportunità.

Le Regioni, però, come da Normativa, possono trasferire ulteriori funzioni, entro il termine di tre mesi, in sede di accordo Stato-Regioni nell’ambito della conferenza unificata. Ma il tempo è scaduto ed ora occorre far fronte alle necessità del territorio. Non si può aspettare oltre, soprattutto in tempi di mancanza di risorse economiche.

a dare in un certo senso man forte a Gabellone è il Presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, a margine dell’incontro tenuto proprio oggi tra il presidente della Provincia di Lecce e i consiglieri regionali salentini. “La riforma Delrio, così come si sta attuando, non farà sparire le Province come è stato strumentalmente propagandato, ma farà sparire i servizi che questi Enti assicuravano ai cittadini, soprattutto alle categorie più deboli”.

“Occorre riscrivere le regole sugli equilibri di bilancio per evitare il dissesto finanziario di questi enti”, ha sottolineato il capogruppo Udc. “La riforma Delrio pur avendo lasciato in capo alle Province funzioni di notevole importanza ha sottratto alle stesse ulteriori risorse tanto che già nelle prossime settimane non potranno assicurare servizi essenziali come il riscaldamento degli edifici scolastici e il trasporto dei disabili, solo per citarne alcuni fra i più importanti. Paradossalmente il disequilibrio finanziario di questi enti non sarà cagionato da una cattiva gestione degli amministratori ma dalle disposizioni normative dello Stato che hanno sottratto risorse indispensabili per il loro funzionamento.  Un vero e proprio pasticcio di cui a farne le spese, ancora una volta, saranno le categorie più deboli come i giovani o i diversamente abili. Condividiamo perciò il grido di allarme lanciato oggi dal Presidente Gabellone al quale abbiamo garantito il nostro impegno affinché la Regione Puglia legiferi per ridisegnare le funzioni delle Province, secondo quanto previsto dalla riforma Delrio, assicurando a questi Enti adeguate risorse finanziarie che ne garantiscano le funzioni e la sopravvivenza”.

Tania Tornese



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