Provincia nel caos, Gabellone non ci sta: ‘Finalmente la verità al posto degli approfittatori’

Si è tenuto oggi a Bari un incontro, convocato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale hanno partecipato il Nucleo Interistituzionale dei rappresentanti delle amministrazioni competenti per l’attuazione della Legge Delrio sulle funzioni delle province.

Axa, Albaservice, Rsu, Salento Energia. Le grane piombate sul capo dell’amministrazione provinciale leccese si sono moltiplicate nelle ultime settimane. I lavoratori, giustamente preoccupati per il loro futuro e per quello delle loro famiglie, protestano e continuano a prendersela con il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone. Quest’ultimo, da parte sua, ha più volte specificato come le colpe non siano della Provincia che, dopo l’entrata in vigore della Legge Delrio, non ha più i fondi necessari per garantire i servizi in piedi fino a qualche mese fa.

A tal proposito si è tenuto oggi a Bari un incontro, convocato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale hanno partecipato il Nucleo Interistituzionale dei rappresentanti delle amministrazioni competenti per l’attuazione della Legge Delrio sulle funzioni delle province (Dipartimento Affari Regionali, Dipartimento delle Autonomie, Ministero dell’Interno, Funzione Pubblica). Sull’incontro odierno Gabellone ha dichiarato: “È apparso di immediata evidenza che la riforma con i tagli imposti dalla Legge di Stabilità stanno determinando su tutto il territorio nazionale gravissime situazioni di difficoltà nella gestione dei servizi prima in capo alle province e sul relativo mantenimento dei livelli occupazionali”.

Non poteva mancare, poi, il riferimento alla Regione Puglia, rea da sempre secondo Gabellone, di non aver preso alcuna posizione sull’argomento per cercare di alleggerire la situazione: “A differenza di altre regioni, come per esempio la Toscana, la Puglia non ha approvato la Legge Regionale di Riordino delle funzioni che evidentemente rende ancora più complesso il percorso. Si è evidenziato, inoltre, come il taglio lineare sulle province così come applicato dalla Legge di Stabilità non riesce a distinguere in relazione alla tipologia differente dei servizi resi da enti di area vasta, aggravandone in molti casi le singole situazioni territoriali. Come presidenti delle province di Puglia abbiamo sottolineato a garantire ciò che sino al 31 dicembre era stato garantito, chiedendo insieme alla Città Metropolitana di Bari una ridazione dei tagli in relazione alle spese sostenute dalle province per funzioni non fondamentali (Politiche del Lavoro e Polizia Provinciale), oltre ad ipotizzare che si possa recuperare la proposta dell’UPI nazionale di differire il pagamento delle rate di mutuo liberando indispensabili risorse, utili a riequilibrare le casse degli enti”.

Il presidente della Provincia non perde le speranze ed apre ad alcune possibilità per il futuro immediato: “I rappresentanti dell’Osservatorio presenti hanno rassicurato come già nelle prossime ore saranno riportate all’esecutivo nazionale queste situazioni di grave difficoltà registrate su tutto il territorio, in modo da poter intervenire se non in maniera esaustiva almeno nella direzione di un alleviamento delle condizioni di grave difficoltà delle province. L’Assessore Regionale Caroli, inoltre, ha dato ampie garanzie circa la riconvocazione dei tavoli destinati a dare risposte ai lavoratori e ai cittadini circa il proseguimento di alcuni servizi”.

Gabellone, infine, lancia un duro attacco a tutti gli oppositori politici che negli ultimi tempi, a suo dire, hanno cavalcato l’onda dell’insoddisfazione e della rabbia generale per screditare ed attaccare l’amministrazione provinciale: “Tutto questo se da un lato ci soddisfa, perché vengono palesemente riconosciute le ragioni sostenute dall’Upi regionale e dalla Provincia di Lecce, dall’altro sconfessa tutti i passeggiatori e gli approfittatori di queste settimane, che piuttosto che contribuire alla risoluzione dei problemi hanno preferito anticipare la loro campagna elettorale tra gli uffici e i lavoratori della Provincia, rappresentando situazioni non veritiere, false, o peggio volendo alimentare tensioni e criticità”.



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