Quasi 2mila euro per salvare la Tito Schipa. E a Bari finanziano il film sulla squadra di Calcio

Nuovo appello alla generosità dei salentini, amanti della musica e non, per contribuire a salvare l’orchestra Ico Tito Schipa che è a rischio. Sono arrivate donazioni per quasi 2mila euro, ma non bastano.

Prosegue la campagna Save the orchestra per fare sì che l’orchestra salentina possa programmare la nuova stagione e non essere costretta ad attaccare gli strumenti al chiodo.
 
Quasi duemila euro – per la precisione 1.980 – è quanto fino ad oggi è stato versato sul conto corrente dedicato “Save the Orchestra”.
 
“Rendiamo noti i versamenti perché questo valga da incentivo a tutta la comunità salentina a fare di più e presto. Certo la campagna di salvataggio è appena partita – dichiara il presidente della Provincia Antonio Gabellone – e ringrazio quanti già hanno voluto dimostrare la loro sensibilità. Sono fiducioso che le generose donazioni pro Orchestra si moltiplicheranno col passare delle ore e dei giorni”.
 
Il tempo stringe perché la Fondazione entro il 31 gennaio dovrà presentare il programma concertistico 2015 al Ministero, per poter così accedere alle risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo. Ma questa ormai è storia nota.
 
“I fondi raccolti serviranno a far suonare l’Orchestra e, nel caso in cui non si dovesse raggiungere una cifra accettabile, si procederà al rimborso dei beneficiari”, conclude Gabellone.
 
Vi è da dire che a Lecce si stanno organizzando e svolgendo iniziative private e spontanee di vario genere per raccogliere fondi, mentre si sta procedendo a sensibilizzare i Comuni, le associazioni, le scuole di tutto il Salento ad aderire alla campagna “Per non uscire dalle scene. Save the Orchestra”. 
 
Da lunedì in tutte le filiali della Banca Popolare Pugliese sarà esposta la locandina dell’iniziativa. Si può donare mediante bonifico su conto corrente bancario Banca Popolare Pugliese “Save the Orchestra” IT07 Q052 6216 080C C080 1233 594, e attraverso Paypal, accedendo sia dal portale della Provincia di Lecce (www. provincia.le.it, dal sito tematico Ico Tito Schipa) che dalla pagina facebook della Fondazione (icotitoschipafunpage).
 
A fare scalpore, poi, è la scelta da parte della Regione di finanziare un film sulla squadra di calcio del Bari. La considerazione arriva, tra gli altri, dal vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia Erio CongedoNon capisco come la Regione Puglia, attraverso il CdA di Apulia Film Commission e l’Apulia Regional Fund, scelga strategicamente che valga la pena sostenere questa produzione e non invece la Ico Tito Schipa di Lecce e le altre istituzioni concertistiche pugliesi, la cui stessa esistenza è ormai appesa a un filo. Da cittadino salentino e pugliese, mi chiedo con rammarico perché 50 mila euro su questo film e nemmeno un euro per l’orchestra sinfonica? Qual è il criterio politico e gestionale?”.

Amare, in ultimo, le considerazioni di Luigi Mazzei, consigliere regionale di FI. “Lascia basiti leggere a turno i dirigenti PD della Provincia di Lecce alzare la voce per chiedere responsabilità a tutti per salvare la ICO di Lecce. Ci vuole una bella faccia tosta a venire a Lecce a fare dichiarazioni di intenti, per poi andare a Bari (e a Roma) per decidere le sorti dei cittadini senza alcuno scrupolo”. Lo dichiara il consigliere. “Chiariamo –aggiunge- che la famigerata riforma Del Rio porti la firma del PD, quindi anche quella dei Parlamentari Pugliesi. Così come è bene chiarire che la Regione Puglia, pur essendo chiamato dalla riforma ad approvare una legge di assegnazione delle funzioni soppresse entro il 31 dicembre 2014, non ha ancora legiferato in merito. Ne consegue che proprio lo scarso impegno dei Consiglieri Regionali Salentini di sinistra, che potevano in sede di bilancio dimostrare la volontà reale di salvare la ICO, si sono allineati alle ragioni di partito baricentriche. Così Blasi, la Capone e gli altri supporter di Vendola hanno bocciato l’emendamento di 1.160.000 euro, che avrebbe consentito la programmazione della stagione lirica e sinfonica, salvando l’orchestra di Lecce. Oggi la smettano con gli annunci propagandistici, mossi solo dalla ricerca di visibilità: mi riferisco soprattutto agli aspiranti candidati, come Abaterusso, le cui invettive vanno tutte rivolte a chi ha causato questa situazione paradossale, che ha portato molti lavoratori (come quelli di Alba Service e della ICO) a vedere a rischio concreto il loro futuro. Se hanno la tanto buona volontà dichiarata –conclude- i consiglieri Salentini facciano ciò che hanno promesso, ossia una legge di assestamento di bilancio immediata che destini le risorse necessarie a salvare ICO e partecipate. Altrimenti, in questo caso, per la sinistra il silenzio è d’oro”.
 



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