C’è voluto un po’ di tempo per convincerlo, ma alla fine la decisione è stata presa. Paolo Foresio, capogruppo del Pd al Comune di Lecce, si è candidato per le regionali che si terranno domenica 31 maggio. Per settimane ha rifiutato un posto in lista, ma alla fine la battaglia sulle “liste pulite” la farà. L’ufficializzazione della candidatura è arrivata ieri pomeriggio all’Hotel Tiziano, dove a lanciare la sua designazione è stato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, il renziano più convinto che ci possa essere in Puglia.
Il primo cittadino di Bari, coordinatore dell’area renziana in Puglia, che proprio l’altro giorno è arrivato secondo in un sondaggio sui sindaci più graditi d’Italia pubblicato dal “Sole 24 Ore”, ha detto: “Stasera sono qui in veste di amico di Paolo”, chiarisce. “E’ importante sostenerlo, farà un buon lavoro in Consiglio regionale, viene da una buona esperienza sul territorio”. A sostenere Foresio nella corsa allo scranno in regione per Emiliano presidente, ci saranno anche il consigliere Antonio Rotundo e Antonio Coppola sindaco di Tricase.
Per Foresio ora ci sono 40 giorni a disposizione per andare in giro nei vari Comuni del Salento a fare campagna elettorale o, come preferisce dire lui, a portare avanti le proprie battaglie, trasferire le proprie idee alla gente e cercare di dare una speranza a quanti credono ancora nella buona politica. Il deejay radiofonico salentino spiega inoltre che: “La mia candidatura nasce dai tanti messaggi d’affetto ricevuti dai cittadini quando si diceva che non sarei stato della partita, sono state delle vere e proprie dichiarazioni di voto da parte loro. Ma c’è stata anche la spinta di tanti amici amministratori, nonché la richiesta del gruppo renziano”.
È ufficialmente iniziata, quindi, la campagna elettorale di Paolo Foresio che ha voluto lanciare un monito ai detrattori della sua candidatura che si sono espressi sui social a volte in maniera anche pesante e offensiva. “Ci vediamo il primo di giugno”. Queste le parole del capogruppo del Pd a Palazzo Carafa dedicate a chi lo giudica in maniera negativa, ricordando poi che se sarà eletto potrà davvero far ricredere sulle teorie complottiste che sono finora circolate sul suo conto e che ancora animano il dibattito pubblico. Sullo sfondo, l’altro lato della medaglia del Pd provinciale, c’è l’ala dalemiana che sostiene fortemente Ernesto Abaterusso. Sulla questione, il neocandidato ha dribblato, ma non ha fatto mistero sul concetto di rinnovamento a partire dalla condotta morale che aveva posto come diktat sugli altri candidati, per la sua partecipazione alla tornata elettorale.