#Ricostruttori. All’auditorium di Roma è Fitto show

Questa manifestazione non è contro nessuno ma è per guardare avanti. Sono queste le prime parole di Raffaele Fitto, dal palco della convention dei Ricostruttori

Se doveva essere una prova di forza, allora guardando la sala dell’Auditorium Massimo di Roma, gremita in ogni ordine di posto, allora prova di forza è stata. Nessuno potrebbe dire il contrario scrutando la platea che, in più occasioni, ha interrotto il fiume in piena Raffaele Fitto, con lunghi applausi. E lui, l’europarlamentare, la spina nel fianco di Silvio Berlusconi che ha chiamato a raccolta i ‘ricostruttori’ azzurri, non è solo in questa battaglia che non è più una battaglia personale. «Questa manifestazione non è contro nessuno, ma è per guardare avanti» ha esordito il politico magliese salendo sul palco. E da quel palco non ha risparmiato nessuno, non prima però di ribadire, qualora non fosse chiaro, quello che ripete da mesi: la lotta è all’interno di Forza Italia, nessuna intenzione di lasciare il partito.
 
«Noi stavamo, stiamo e staremo in Forza Italia» ha tuonato il ‘dissidente’ tra gli applausi e riferendosi alla linea politica di Berlusconi ci ha tenuto a spiegare la sua posizione «L'ultimo anno di FI è sinceramente imbarazzante. Noi abbiamo avuto il grande torto di avere ragione. Ora la priorità è tornare a parlare di contenuti». «Quando Renzi, come un orologio svizzero, ci ha dato il benservito, ci ha mollato, se la sono presa con noi che l'avevamo detto. E in un anno di governo – ha detto Fitto – non ho visto tante dichiarazioni contro Renzi quante contro di noi in un pomeriggio
 
Insomma, se qualcuno pensava che Fitto facesse le valigie e andasse via spegnendo le luci della dialettica interna, quel qualcuno si sbagliava perché Fitto la sua 'guerra' vuole combatterla da dentro, stando dentro a Forza Italia, esprimendo da dissenziente le sue opinioni, senza per questo dover essere accusato di tradimento alla carta dei valori del partito della quale, invece, si ritiene uno degli ultimi custodi.
 
«Ci siamo lasciati prendere in giro da Renzi e chi come noi faceva notare che si stava andando verso un appiattimento assoluto sulla linea pericolosa indicata dal Presidente del Consiglio veniva tacciato di essere distruttore del famoso patto del Nazareno. Invece quel patto del Nazareno era la fossa che il partito si scavava con le sue mani».
 
Nei più di minuti di 'soliloquio' di Fitto nulla che non si sapeva già è trapelato. L’unica novità è il messaggio lanciato al leader del partito: «Voglio dire a Berlusconi che le vittorie di questi vent'anni sono fondamentali per noi, non vogliamo distruggere, ma essere d'aiuto. Ma c'è una differenza tra fedeltà e lealtà e quest'ultima richiede chiarezza nelle posizioni: i grandi risultati ottenuti non devono nascondere i grandi errori. Una riflessione critica del passato recente è ineludibile. Ora siamo di fronte a un bivio: distruggere il partito o seguire l'evoluzione e il percorso in atto nel nostro Paese, senza lasciare questo lavoro a Matteo Salvini. Sarebbe un errore clamoroso. Berlusconi può accompagnare questo percorso verso la terza Repubblica».
 
Gli attacchi alla leadership del partito e a Matteo Renzi non sono mancati come non sono mancati i riferimenti ai temi forti come la guerra al terrorismo «poco interessa se un terrorista è arrivato con l'aereo o con il barcone, noi – sottolinea – dobbiamo ripartire dalla sicurezza, da una maggiore sicurezza. Roma è stata messa a ferro e fuoco per una semplice partita di calcio. Mi chiedo: se esistono rischi così evidenti è possibile che davanti al terrorismo internazionale ci possa essere un livello di sicurezza così discutibile?»

Il primo commento, una volta spenti i riflettori, è del consigliere regionale Luigi Mazzei, presente a Roma « Chi crede di poter fare a meno del rinnovamento sbaglia e deve rispettare le opinioni diverse! Chi pensa di poter fare a meno di noi sbaglia. Chi pensa di poter fare a meno di noi – ha dichiarato l’esponente di Fi –  non vuole costruire ma distruggere e continuerà a far perdere Forza Italia ed il centrodestra. Con Fitto per ricostruire un centrodestra credibile, alternativo alla sinistra sia a Roma che a Bari. Forza Italia ha bisogno di democrazia e di partecipazione».

 
 



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