Il Sindaco offre la Biblioteca Comunale come sede dell’Anpi. A Copertino insorge FdI: «Si aiutino le associazioni che operano nel sociale»

La responsabile cittadina del partito di Giorgia Meloni chiede a Sandrina Schito di tornare sui suoi passi dedicando soldi ed energie ad altre associazioni locali: ‘Anpi si autofinanzi’

La notizia che l’Amministrazione di Copertino guidata dalla sindaca Sandrina Schito sosterrà la prossima apertura della sede dell’Anpi in città, ospitandola nella Biblioteca Comunale scatena la reazione di Fratelli d’Italia.

A prendere carta e penna per opporsi a tale decisione Chiara Scalzi, dirigente nazionale e responsabile cittadina di Fratelli d’Italia.

Non accennano, insomma, a sopirsi le polemiche intorno all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia dopo le ultime vicende in occasione della Giornata del Ricordo delle vittime delle Foibe che hanno portato addirittura il Sindaco di Nardò Pippi Mellone a chiedere la chiusura di Anpi Lecce dimostratasi contraria all’intitolazione di una via a Norma Cossetto, studentessa italiana, istriana di un paese vicino a Visignano, uccisa da partigiani jugoslavi nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani.

In tanti avevano preso le distanze dal Sindaco di Nardò, a cominciare dall’amico president della Giunta Regionale Michele Emiliano che incalzato da Sinistra Italiana aveva condannato le parole del primo cittadino. Ma nel centrodestra la vicenda non vuole essere assolutamente archiviata e da Copertino parte un’altra iniziativa.

«Vorremmo ricordare al Sindaco Schito che l’Anpi non è un ente istituzionale ma un’associazione politica schierata che non persegue nessun fine sociale – dichiara la Scalzi – che ha più volte tentato revisionismi e giustificazionismi sulla tragedia delle foibe considerando Norma Cossetto una presunta martire».

Fratelli d’Italia non vuol sentir parlare di un sostegno chiaro ed inequivocabile della Giunta all’Associazione fondata dai partecipanti alla Resistenza Italiana contro l’occupazione nazifascista nella seconda guerra mondiale, un’associazione nata a Roma nel 1944, mentre nel Nord Italia la guerra era ancora in corso e che è divenuta ente morale il 5 aprile 1945. Per gli esponenti locali del partito di Giorgia Meloni sarebbero altre le associazioni da aiutare con i fondi comunali.

«Se l’Anpi invece di ragionare sul proprio scioglimento, visto che le ragioni della sua fondazione, ossia raccogliere i reduci della Resistenza, sono venute meno, vuole costituirsi a Copertino, si autofinanzi! Può contare, ingiustamente, già su fondi pubblici statali. Nessuna agevolazione che gravi sulle tasche dei cittadini e che penalizzi le associazioni copertinesi che operano tra mille difficoltà solo perché non in linea con le simpatie personali del Sindaco, che dovrebbe essere una figura garante degli interessi di tutti i cittadini, non solo di una (piccola) parte! Utilizzare i fondi pubblici e i locali pubblici per un’associazione che racconta la storia a proprio piacimento e infanga il nome di una Medaglia d’oro al valore civile, di centinaia di morti e di migliaia di esodati è gravissimo!».



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