Soppressione Tar Lecce, Perrone chiede Consiglio monotematico

Il primo cittadino del capoluogo salentino, questa mattina, ha avanzato la richiesta all’Ufficio di presidenza per ottenere un Consiglio comunale monotematico sulla questione della soppressione del Tar leccese. Interviene anche L’Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti

Lecce e Catania insieme, per scongiurare la soppressione delle sedi staccate dei Tar decisa dal Governo Renzi. Mentre a Roma si susseguono tavoli, consultazioni e vertici – politici, della magistratura e dell’avvocatura amministrative – e il decreto è ancora fermo in attesa della firma del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, i sindaci si mettono alla testa della battaglia per difendere i due Tar, leccese e catanese, dinanzi ai quali – sostengono – la logica renziana della spending review e di uno snellimento dell’apparato della giustizia e della burocrazia si sarebbe inceppata.

Il primo cittadino leccese, Paolo Perrone, intanto, ha presentato in mattinata all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale la formale richiesta di convocazione di un consiglio comunale monotematico sulla questione “soppressione del Tar di Lecce” per venerdì 27 giugno.

L’intento del sindaco, che ha invitato alla seduta tutte le forze produttive del territorio, oltre che la delegazione al completo dei parlamentari salentini e i sindaci delle città di Brindisi e Taranto, è quello di aprire un confronto su una scelta che, a parer suo, comporterebbe seri danni alla classe forense salentina, all’utenza e all’intero territorio. 

Sull'argomento inerente la soppressione di alcune sedi del Tar è intervenuta anche l'UNA (Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti) che, nel corso di un convegno svoltosi a Milano dal titolo "Giustizia amministrativa: ostacolo o servizio?",  esprime forti perplessità sulla volontà di rivedere la geografia del sistema giuridico amministrativo disegnata dalle nuove disposizioni del Governo, in quanto, alcune di sedi periferiche forniscono un servizio imprescindibile per i cittadini, raccogliendo di fatto più istanze di ricorso delle sedi centrali.

“Realizzando una maggiore concentrazione, si allontana il servizio dagli utenti, se ne allungano i tempi e, in sostanza, se ne aggravano i costi – ha dichiarato l’Avv. Umberto Fantigrossi, Presidente di UNA. Non potrà infatti che essere questo il risultato dell’eliminazione delle otto sezioni staccate con il trasferimento nel TAR del rispettivo capoluogo di giudici, personale, mezzi e cause pendenti. Gli effetti si produrranno nel brevissimo periodo: ci sarà un notevole rallentamento dell’iter decisionale di migliaia di cause e, una volta a regime, un’irrazionale distribuzione delle risorse indipendentemente dal reale bisogno delle economie locali.”