Tasi, rinviato a settembre il pagamento

Lecce. Il Comune del capoluogo salentino decide di rinviare a settembre la riscossione dell’imposta sulla casa. A darne notizia l’assessore Attilio Monosi.

La scadenza, in un primo momento prevista per il 23 maggio, slitta a settembre. Lo ha deciso il Comune del capoluogo salentino che ne dà notizia tramite l'assessore al Bilancio e ai Tributi, Attilio Monosi.

Il tanto atteso provvedimento con il quale il governo dà la possibilità ai Comuni di approvare la Tasi entro il 31 luglio è arrivato. Anche se all’ultimo momento, come al solito, questo provvedimento offre l’opportunità alle Amministrazioni Comunali di scegliere di far pagare questo antipatico tributo, vale a dire il surrogato dell’Imu, a settembre e non a giugno come previsto inizialmente. Fino a ieri, infatti, i Comuni erano obbligati a deliberare la Tasi entro il 23 maggio per mettere a punto il sistema di pagamento per il mese di giugno.

Si tratta di un meccanismo infernale attraverso il quale lo Stato ancora una volta spreme i comuni a danno dei cittadini. Nel caso specifico della città di Lecce il governo centrale ha tagliato quasi 8 milioni di euro di trasferimenti statali.

La novità arriva dalle parole dell’assessore al Bilancio e ai Tributi del Comune di Lecce, Attilio Monosi, che dice: “abbiamo deciso – anche se con un’enorme sofferenza finanziaria – di far scivolare l’adempimento al prossimo settembre. Infatti, per i mesi di giugno, luglio e agosto avremo circa 4 milioni di euro in meno rispetto a quelli previsti, l’equivalente del mancato trasferimento da parte dello Stato di una metà dell’importo della vecchia Imu che, ovviamente, non potrà essere compensata dal corrispondente gettito Tasi”.

Monosi, infine, sferra un duro attacco allo Stato: “Torno ancora una volta a rimarcare che questa “operazione” del bilancio comunale è a saldo zero, in quanto lo Stato di fatto ha tolto ai Comuni ulteriori risorse imponendo loro di chiedere direttamente ai propri cittadini di recuperare gli 8 milioni relativi al mancato trasferimento erariale. Una situazione paradossale e incomprensibile che rischia di pesare in maniera significativa sul piano economico-finanziario . Per questa ragione nei  prossimi mesi  dovremo essere particolarmente attenti alla situazione di cassa che – per effetto di questa ulteriore richiesta di sacrifici – ci costringerà a centellinare le già scarse risorse disponibili”.



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