Tribunali leccesi: Stefàno scrive al Ministro Orlando, Bruni interroga il Governo

In merito alle proteste degli avvocati leccesi circa le condizoini dei Tribunali e, in generale, del sistema Giustizia, due senatori salentini si fanno portavoce del dissenso interrogando il Governo italiano.

Continuano i disagi dovuti alla situazione-Giustizia nel capoluogo salentino. Le condizioni strutturali in cui versano i tribunali lasciano alquanto a desiderare. Gli edifici che ospitano le udienze sia civili che penali e le attività di cancelleria risultano sovraffollati e spesso privi dei requisiti di sicurezza. Tale problema si è aggravato dopo l’accorpamento delle sedi distaccate dei tribunali. Così le aule, già insufficienti per Lecce, sono ora destinate ad un numero ancor più accresciuto di udienze e addirittura con doppio turno di udienza nella medesima aula e nella stessa mattinata.
 
Il numero dei magistrati togati, oltretutto, è insufficiente. Gli stessi spesso sostituiscono quelli ordinari. La cronica carenza di manutenzione degli edifici rende difficile anche solo raggiungere le aule d’udienza, la ricorrente l’impossibilità di usare un servizio di ascensori efficiente ed il mancato abbattimento delle barriere architettoniche rende le stesse precluse quasi del tutto a disabili ed anziani con problemi di deambulazione. Non esiste un servizio wireless nei diversi edifici, né per gli utenti che per gli operatori dei tribunali.
 
Ultimamente, gli avvocati salentini hanno fatto sentire ancor più la loro voce attraverso delle simboliche proteste. Voce ascoltata dal senatore Dario Stefàno che in una lettera al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, domanda:“Caro ministro qui a Lecce si continua a scioperare, può dirci quali sono le iniziative e gli intendimenti suoi e del suo dicastero per ripristinare e garantire le condizioni necessarie affinché l'insieme dei soggetti interessati e coinvolti dall'esercizio del diritto e della giustizia possano operare senza ulteriori e insopportabili disagi e aggravi?”.
 
In riferimento alla situazione delle Istituzioni e operatori del diritto nel Salento – a seguito dell’applicazione di quanto disposto dall'art. 1 del decreto legislativo n. 155 del 2012 – Stefàno dichiara: “Un’ applicazione cieca e pedissequa, priva quindi della previa analisi e adeguata differenziazione dei casi, non meramente singoli, ma ascrivibili a sistemi territoriali e geografici che presentano peculiarità difficilmente riducibili”.
 
Ed infatti, nel Salento lo stato di agitazione e mobilitazione continua: da ultimo la giornata di protesta e astensione dalle udienze degli avvocati del distretto del Tribunale di Lecce del 13 ottobre scorso, dove sono stati simbolicamente occupati i locali del Tribunale Civile di via Brenta, con un'adesione pressoché totale degli interessati. Nella giornata di ieri, invece, gli avvocati leccesi hanno votato per il metodo “soft” per continuare la loro battaglia.
 
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI FRANCESCO BRUNI – Solidarizzando con gli avvocati salentini, attraverso un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia il Senatore Francesco Bruni (Conservatori e Riformisti) chiede di sapere quali iniziative si intendono prendere per risolvere i problemi che affliggono la sede leccese:“L'interrogante chiede al ministro della Giustizia quali iniziative urgenti intende adottare per risolvere le questioni segnalate dall'avvocatura leccese ormai dallo scorso anno e finora rimaste senza alcuna risposta”.