Università Islamica, ‘Valori e Rinnovamento’ dice No

Il dibattito relativo all’istituzione di un Ateneo Islamico nel capoluogo prosegue e si arrichisce di una nuova voce, quella del movimento che fa capo al’ex consigliere comunale Wojtek Pankiewicz che esprime piena contrarietà.

È l’argomento del quale in città e sugli organi di stampa si discute da una decina di giorni a questa parte e, tra favorevoli, contrari, possibilisti e chi demanda tutto ad analisi e concertazioni prossime o future circa la possibilità di istituire a Lecce un’Università Islamica, il dibattito si arricchisce di una nuova voce, quella del movimento “Valori e Rinnovamento’.

 “Premesso che è davvero stucchevole, a proposito dell'eventuale istituzione a Lecce, della prima Università islamica d'Europa,sentire continuamente parlare di tolleranza religiosa e di dialogo interculturale, cose che da noi in Italia, per fortuna, nessuno, dico nessuno, persone o partiti, mette più in discussione, vogliamo esprimere, senza ipocrisie e con chiarezza,il nostro parere contrario a tale iniziativa”, fa sapere il Presidente Wojtek Pankiewicz.

“Ciò che preoccupa molto, in questo momento storico, noi di Valori e Rinnovamento – prosegue – non è solo la pesantissima crisi economica, ma anche la crisi di valori, culturale ed identitaria che sta attraversando l'Italia. Le crisi economiche, nella loro drammaticità, colpiscono l' avere di un popolo, le crisi culturali, invece, hanno il potere di trasformare la natura più profonda di un popolo, la sua tradizione, la sua storia, cambiando di fatto il suo essere.

Il nostro quadro culturale e religioso rischierebbe di essere colonizzato e stravolto da una inculturazione islamica derivante dalla presenza di un tale tipo di Università, che potrebbe diventare un pericoloso e silenzioso grimaldello per intaccare la nostra storia e la nostra identità culturale”.

Quello del movimento politico leccese, però, è un parere argomentato, sulla base anche di una serie di interrogativi che vengono posti in merito a al progetto:  “Siamo contrari anche per i seguenti interrogativi ancora senza risposta: quale valore legale avrebbero le lauree (quali ?) rilasciate da tale Università? In quali Stati verrebbero riconosciuti questi titoli di studio ?

Da dove  provengono ben 50 milioni di euro? Chiediamo massima trasparenza.

Creare un'Università-ghetto non rappresenterebbe un momento di autoesclusione della comunità islamica in controtendenza con la vocazione multiculturale del Salento?

Sotto l'aspetto urbanistico, alla Manifattura, non è meglio realizzare una residenza universitaria con servizi vari e mensa, come già nel 2010 propose l'Università del Salento, anche tenendo conto che in questo campo la nostra è una città arretrata?”.



In questo articolo: