Vertenza Apisem. Salvemini «Perrone si scusi con la città»

Pubblicate le motivazioni della sentenza Apisem, in merito all’avvelenamento della falda acquifera nell’area compresa tra l’ex deposito carburanti di Via Taranto, il complesso Studium 2000 e il Parco di Belloluogo.

“Il Sindaco chieda scusa alla città”. Il commento del consigliere comunale di Lecce Bene Comune Carlo Salvemini.

Sono oltre 130 le pagine che contengono nel dettaglio le motivazioni della vertenza Apisem relativa all’avvelenamento della falda acquifera  nell’area compresa tra l’ex deposito carburanti di Via Taranto, il complesso Studium 2000 e il Parco di Belloluogo.

“Quando nel maggio del 2012 con una conferenza stampa volli sensibilizzare la cittadinanza su questa triste storia suggerii al Comune di Lecce e al nostro Ateneo di procedere ad una bonifica urgente nell’interesse della città, stante l’inerzia della proprietà” spiega il consigliere comunale di Lecce Bene Comune Carlo Salvemini che interviene dal suo blog per lamentare come il suo “appello” sia “caduto nel vuoto”. “Così come quelle rilanciato il mese scorso – prosegue – all’indomani della sentenza. In questo periodo non sono mancate le polemiche, incomprensibili, tra il sottoscritto, il Sindaco e alcuni suoi assessori i quali hanno rimproverato il sottoscritto di procurato allarme, falsità, speculazioni politiche, catastrofismo, danno all’immagine della città. Reo di aver reso pubbliche le conclusioni delle perizie tecniche eseguite dai consulenti del Tribunale, della Procura della Repubblica, delle parti civili. Tutte univoche nel ribadire quello che oggi si può leggere nelle 132 pagine di motivazioni”.

Motivazioni che hanno rivelato la “la presenza di inquinanti rilevati provoca danni alla salute“ e “di un gravissimo inquinamento che interessa il terreno, la falda superficiale, la falda profonda“.“L’entità del fenomeno è così drammatica che il sito può essere considerato contaminato a prescindere da qualsivoglia analisi di rischio sito-specifica” si legge nelle pagine.

In merito alla querelle con il Sindaco, Salvemini, dunque, vuole precisare che non è stato procurato allarme, ma “semplice divulgazioni di atti pubblici noti peraltro alla stessa amministrazione comunale.  Non sono io – aggiunge –  evidentemente, a dover rispondere del proprio operato alla città”. E senza peli sulla lingua conclude: “al netto delle conclusioni cui giungeranno alla Procura della Repubblica, esse comunque restano una gravissima responsabilità politica. Che ha danneggiato la salute pubblica in un’area nel cuore di Lecce. E di questo oggi il Sindaco dovrebbe scusarsi davanti alla città”.



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