Aggressivo, lucido ma soprattutto paziente: contro il Brescia è il Lecce più bello. Le pagelle

Un Lecce gladiatore rende onore ai 25mila tifosi del “Via del Mare” e batte la capolista alimentando a più non posso i sogni di promozione diretta. Decide un gol di Tabanelli, sempre più decisivo.

Quanto è bella la vetta della classifica! Il Lecce fa sua la super sfida di campionato contro il Brescia e agguanta le rondinelle in vetta alla classifica. La decide Tabanelli, a quota 8 gol stagionali, ma è il giusto premio a una prestazione corale davvero da incorniciare. Davanti a 25mila spettatori, il Lecce indossa l’abito più bello, vola a +5 sul Palermo e sogna in grande. Majer un guerriero, Lucioni il vero faro. Liverani indovina davvero tutto.

Vigorito, 6+ : il primo intervento giunge solo al 20’, quando Torregrossa ci prova dalla distanza, ma il portiere giallorosso è bravo a deviare a lato. Primo tempo, tutto sommato, di ordinaria di amministrazione. Nella ripresa resta inoperoso fino al 92′ quando salva tutto su Torregrossa.

Venuti, 6.5: è l’unico terzino di ruolo e si vede. Sgroppa tanto sulla fascia, anche se non serve trova il suggerimento dei compagni. Nel secondo tempo ha il merito di subire il fallo che costa il secondo giallo per Sabelli.

Lucioni, 7.5: scontata la squalifica, torna a guidare la difesa. Gara di enorme personalità la sua: non manca in nessuna mischia, ma soprattutto le stoppa tutte. Al quarto d’ora della ripresa un testa contro testa lo costringe a una vistosa fasciatura intorno al capo, ma ciò non influisce minimamente sulla sua prestazione. 

Meccariello, 7.5: dopo gli straordinari a cui è stato chiamato a Perugia, Liverani lo riposiziona come terzino destro. Anche stavolta si ripete con una prestazione di assoluto spessore. Naviga su tutto il fronte destro e recupera un buon numero di palloni. Ammonito in avvio di ripresa per proteste: chiedeva un rigore che forse ci stava tutto. Ciliegina sulla torta: è suo l’assist giusto per il gol di Tabanelli.

Marino, 6.5: il difensore di Mazara del Vallo stringe i denti e dopo un inizio di settimana tribolato stringe i denti e ritrova una maglia da titolare affiancando il fido Lucioni nel centro della difesa. Gara sufficiente, senza eccessi, ma sempre concentrato.

Tachtsidis, 7: un leone in mezzo al campo. La sua gara è un continuo di corsa, sostanza, legna e carattere da vero leader. Abile palla piede, prezioso a frenare le ripartenze ospiti. Si becca un giallo al 42’ per proteste e per non rischiare ulteriori guai Liverani lo richiama in panca e metà secondo tempo, quando il greco aveva dato fondo a tutte le sue energie.
Dal 32’ s.t. Tabanelli, 7.5: che sia la sua stagione lo si era capito da tempo, ma il centrocampista di Cesena decide che deve strafare e allora entra, tiene bene un paio di possessi e poi, con un guizzo, riesce a battere Alfonso.

Petriccione, 7: strepitosa l’azione con cui arriva a servire a Mancosu l’incredibile chance del vantaggio al 18’. E’ la fotografia di una partita importante, di spessore, in cui sbaglia poco quanto niente. Ammonito al 38esimo per simulazione.

Majer, 7.5: dopo l’ottima prova di Perugia, Liverani lo conferma nell’undici titolare. Lui non delude, anzi giganteggia. Nella zona nevralgica del campo è praticamente ovunque e anche quando c’è da difendere e ripartire lui c’è sempre. Da sottolineare un paio di azioni in solitaria coast-to-coast, ma soprattutto la sua bordata al 26’ del secondo tempo con cui impegna severamente Alfonso.

Mancosu, 7: un paio di errori un avvio di gara, forse sente la pressione iniziale. Poi inizia a ragionare come sa e al 18esimo sfiora il gol del vantaggio: il suo piattone, però, finisce alto. Bene in fase di possesso, meno lucido in quella di rifinitura.

Falco, 7: i suoi compagni lo cercano con insistenza perché sanno che dai suoi piedi può nascere sempre qualcosa. Riesce a ubriacare sempre la difesa delle rondinelle a suon di dribbling, ma non riesce a pescare l’ultimo, decisivo, filtrante.

La Mantia, 7: come al solito, prestazione di grande sacrificio. Sportella contro tutto e tutti, ma riceve pochi palloni e questo lo costringere talvolta a correre a vuoto. In realtà non concede mai punti di riferimento agli avversari e nel finale di gara, dopo un corner conquistato, lo rileva Palombi
dal 40’ s.t. Palombi, 6.5: entra per dare velocità e ci riesce a tratti.

Liverani, 8: un Lecce guerriero, arcigno, sempre sul pezzo, ma soprattutto paziente. La disegna in maniera perfetta la sua squadra Fabio Liverani che sa che contro il Brescia deve solo vincere per vedere ancora più da vicino quella benedetta promozione. Continua a fare di necessità virtù, Meccariello terzino diventa una gradita conferma, Majer è sempre più quello che gli addetti ai lavori hanno sempre descritto e Lucioni è il vero faro. E poi c’è Tabanelli: il cambio azzeccato, quello che serviva e quello che lo ripaga, ancora una volta. Liverani tocca il cielo con un dito e a mezzanotte stappa lo spumante di un compleanno mai così bello.



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