Quando Antonio Conte lo ha scelto per guidare l’attacco della Nazionale italiana di calcio, in tanti hanno storto il naso, poiché Graziano Pellè, attaccante salentino di Monteroni di Lecce con il fisico del bomber, in Italia, non aveva mai fatto fortuna.
Eppure basta alzare lo sguardo dal pallone degli stretti confini nazionale per guardare oltre le Alpi e ci si rende conto che il vizietto del gol, il 31enne attaccante italiano, non lo aveva mai perso e anzi in Olanda (con le maglie dell’Az Alkmaar e del Feyenoord) e in Inghilterra (con la maglia rossa e bianca del Southampton) aveva segnato gol a grappoli come ai tempi dell’invincibile Primavera di Robertino Rizzo dal 2003 al 2005.
È indiscutibile che sul suolo patrio il Graziano nazionale non ha avuto molta fortuna: a Lecce, Catania, ancora Lecce, Crotone, Cesena, Parma, Sampdoria e ancora Parma non aveva lasciato traccia segnando appena 21 gol. E poiché, evidentemente, appartiene alla schiera dei “nemo propheta in patria” ecco che i successi arrivano all’estero: 14 gol con l’ Az Alkmaar e 50 gol in 57 partite con la casacca del Feyenoord che gli valgono la promozione in Premier League, dove timbra il cartellino 23 volte con 68 presenze.
Anche nella Nazionale Under 20 non fa male: sette gol in dieci partite dal 2005 al 2006. Poi ecco che quando nessuno se lo aspettava giunge la chiamata di mister Antonio Conte, che vuole un bomber vero al centro del suo attacco; Graziano Pellè non solo segna nell’era del selezionatore tecnico leccese, ma gioca anche bene. Fa reparto da solo e apre con il suo fisico autentiche praterie per l’inserimento dei compagni. L’Europeo di Francia 2016 lo consacra: due bellissimi gol con Belgio e Spagna che valgono all’Italia l’accesso ai quarti di finale.
La sua città, Monteroni di Lecce è letteralmente impazzita per lui con maxi schermi ovunque per esultare a ogni sua prodezza. La festa nella città universitaria alle porte di Lecce esplode e i suoi compaesani gridano l’orgoglio del loro figlio che sta regalando a tutta la nazione un Europeo da sogno, fatto di sudore, fatica e tanta intelligenza tattica.