Sotto una pioggia torrenziale accompagnata da fulmini e saette, al "San Vito Marulla" di Cosenza il Lecce dice quasi addio ai sogni di promozione diretta. Non si è visto un Lecce all'arma bianca anzi non ha quasi mai infierito nei sedici metri avversari come se la gara di Cosenza non fosse così vitale per tenere accese le flebili speranze di un sogno che è andato ad infrangersi nel pantano dello stadio silano.
Tra lupi non ci si azzanna e la partita si è spenta in uno scialbo pareggio povero di emozioni dove a tratti i salentini, specie sulle fasce con Lepore e Torromino (lontano parente di quello visto contro il Fondi ma mister Padalino lo preferisce a Doumbia e lo tiene in campo per tutti i 90 minuti ) non hanno quai mai impensierito la retroguardia locale. Quella di Cosenza doveva essere la gara della svolta per non perdere ulteriormente terreno nei confronti del Foggia vittorioso sulla Paganese, invece si è rivelata fallimentare compromettendo, ormai, irreversibilmente una eventuale promozione diretta. Mister Pasquale Padalino prova a vincere la gara nel secondo tempo con l'ingresso in campo di Marconi per un Caturano con le polveri bagnate e di Tsonev per Maimone ma la partita era ormai destinata chiudersi sullo zero a zero.
Ma veniamo alla cronaca del match con il Cosenza che già al 5° con Calamai di testa ,ben servito in area da Statella , fa compiere a Perucchini il miracolo di giornata. Al 13° risponde il Lecce con Torromino che tira alto sulla traversa. Un minuto più tardi è Costa Ferreira che da posizione ottimale in area calcia la sfera clamorosamente fuori dallo specchio della porta difesa da Perina. Al 19° ci prova ancora l'ex Crotone dalla distanza con un destro forte ma centrale per la facile parata dell'estremo rossoblu. Al 37° Mungo dal limite, senza pretese, calcia la palla la quale termine abbondantemente al lato. Al 40° Perina cicca un retro passaggio che per sua fortuna non aveva la porta alle spalle e la palla si perde in angolo. Tutti qui i primi 45 minuti.
Sostanzialmente è stato un primo tempo equilibrato povero di emozione degne di essere menzionate. Nei primi 5 minuti meglio il Cosenza che ha avuto una nitida palla-gol ma poi è venuto fuori anche il Lecce che ha impensierito in diverse occasioni il portiere Perina. Si è visto, però, poco Torromino sulla sinistra bene ingabbiato dai difensori locali, stessa sorte è toccata sulla destra a Lepore che non è riuscito ad esprimersi al meglio.
La seconda frazione di gioco vede il Cosenza al 46° con Statella pericoloso da 25 metri ma la sua rasoiata trova pronto Perucchini in presa sicura. Poi al 48° ci prova Lepore dal limite con la palla altissima sulla traversa. Al 50° inutile fallo di Costa Ferreira a centrocampo che gli costa il primo cartellino giallo della partita. Al 62° Letizia lascia il terreno di gioco per Criaco e quattro minuti più tardi Padalino si gioca la carta Marconi per Caturano. Al 72° esce anche Maimone per Tsonev.
Continua la girandola di sostituzione per entrambe le compagini al 77° con Pacilli per il Lecce che rileva Costa Ferreira e Mendicino per il Cosenza che subentra a Baclet. Al 82° Marconi dal limite prova lo stop e contemporaneamente il tiro ma la sfera si perde al lato.
Tre minuti più tardi l'egoista Tsonev invece di servire sulla sinistra un suo compagno libero opta per un tiraccio che si perde in orbita. Al 87° Torromino esplode un tiro dai 25 metri che termina in fin di palo. Si chiudono così le speranze dei salentini di approdare in cadetteria dalla porta principale poichè recuperare sei punti ai cugini dauni servirà solo un miracolo e di questi tempi la dea bendata non è al fianco dei giallorossi.
A cura di IVAN VEDRUCCIO
