Il Lecce fa due su due e manda in archivio la prima uscita tra le mura amiche con un roboante 4 a 1 ai danni dell’Akragas. La formazione di Di Napoli si porta in vantaggio, ma i giallorossi rimettono subito il match in pari e poi dilagano, trascinati dal duo delle meraviglie Caturano-Torromino. Mario Pacilli sugli scudi, Arrigoni il regista perfetto.
Gomis, 6: L’Akragas si rende pericolosa in alcuni frangenti, ma l’imprecisione degli attaccanti avversari non gli fa sporcare i guanti. Incolpevole sul gol del momentaneo vantaggio dei siciliani, si dimostra sicuro nelle (poche) uscite, sia alte che basse.
Vitofrancesco, 6.5: da un suo potente tiro respinto alla meglio da Pane che nasce il gol del 2 a 1 di Caturano. Corre tantissimo, non disdegnando in alcuni frangenti alcune pungenti sovrapposizioni. Tiene a bada con esperienza le incursioni di Salvemini.
Giosa, 6: in alcuni frangenti mette i brividi ai 12mila del Via del Mare per con alcuni tocchi non propriamente precisi. Sui calci piazzati però ci arriva sempre per primo e ad inizio secondo tempo rischia di firmare l’assist vincente per Caturano che da pochi centimetri manca lo specchio. Esce a un quarto d’ora dalla conclusione.
dal 32’ s.t. Drudi, senza voto: debutto in casacca giallorossa per lui senza particolare patemi.
Cosenza, 6+ : costantemente di Gomez, fa del tempismo la sua arma (mica tanto) segreta. Insieme a Giosa, mette il guinzaglio al numero nove avversario, costretto solo ai tiri dalla distanza per cercare di impensierire Gomis. Monumentale a metterci il corpo sulla conclusione di Salvemini al 24’ della ripresa. Ammonito nel finale.
Ciancio, 6.5: netto passo in avanti rispetto alla gara di Monopoli. Oggi si è visto un Simone Ciancio più sicuro e spavaldo. Galoppa spesso lungo la sua corsia di competenza, con Longo che dalle sue parti proprio non riesce a sfondare.
Lepore, 6: il capitano stringe i denti dopo il risentimento muscolare rimediato a Monopoli e disputa la sua solita generosa partita. A tratti si intravede la sua voglia matta di correre, ma li ruolo ritagliato per lui da Padalino, a centrocampo, lo costringe a frenare gli istinti. Ci mette, ad ogni modo, tanta legna. Coglie la traversa su punizione alla mezzora della ripresa e lascia il campo per il giovane Fiordilino.
dal 38’ st Fiordilino, senza voto: prende il posto del capitano e firma la prima presenza in Salento.
Arrigoni, 7 : il cuore del campo è il suo regno. Si muove con disinvoltura e sicurezza e ogni azione passa dai suoi piedi. Ha molta più liberta rispetto alla gara di domenica scorsa e riesce a incidere come desidera in ogni occasione.
Mancosu, 7- : insieme ad Arrigoni forma quel centrocampo dai piedi delicati tanto caro al gioco di Padalino. Spalleggia il compagno di reparto con maestria, disegnando traiettorie precise e mostrando una visione di gioco di altra categoria.
Pacilli, 7.5: bello il suo inserimento al 5’ quando, servito da Mancosu, finisce a terra dopo uno scotnro con Zanini: reclama il penalty, ma il direttore di gara fa proseguire. Frenetica, ma precisa la sua partita: corre, dribbla e recupera vagonate di palloni. Estro e spregiudicatezza al servizio dei compagni
dal 25’ s.t. Doumbia, 6.5: in campo fa vedere quello che nei tempi migliori ci aveva abituato a vedere. Punta l’uomo, lo salta e crea la superiorità numerica.
Torromino, 8: nemmeno il tempo di capire che l’Akragas si era portata in vantaggio che lui sforna un’acrobazia e rimette il tabellino sull’1 a 1. Eurogol da parte dell’ex Crotone che festeggia ai piedi della Tribuna. Una partita superba dell’ex Crotone che prima di trovare il raddoppio personale, offre l’assist vincente a Caturano.
Caturano, 8: due gol da incorniciare che fanno volare il Lecce. Insieme a Torromino si carica il peso dell’attacco sulle spalle e fa vedere numeri e giocate d’alta classe. Sportella con tutti i difensori, sradica palloni e si intende alla perfezione con i compagni. È l’uomo che mancava a Lecce da anni.
Padalino, 7.5: il Lecce non soffre mai, anzi imposta, comanda, e quando va sotto reagisce immediatamente. Il secondo successo di fila porta il nome e cognome del tecnico di Foggia, capace di mettere ogni tassello al suo posto. Ancora qualcosa da migliorare in difesa, ma il centrocampo gira alla perfezione e l’attacco è devastante (VEDI LA PHOTOGALLERY DEL MATCH).
