Sono trascorsi poco più di dieci giorni da quel fatidico 29 aprile, quando, al termine della gara vinta contro la Paganese i giallorossi hanno posto fine a un incubo durato sei anni che li ha costretti, per oltre un lustro, a calcare i campi di gioco della Lega pro, prima e Serie C, poi.
Adesso, smaltiti i festeggiamenti e metabolizzato il traguardo raggiunto, la testa dei calciatori salentini è certamente rivolta al triangolare, con Padova e Livorno vincitori dei gironi A e B del torneo, che assegnerà la Supercoppa di categoria.
Al salto nel calcio che conta, ha contribuito certamente Matteo Di Piazza che ha dato un grande contributo con le sue dieci marcature.
Ieri, però, con la vittoria della Juventus ai danni del Milan si è conclusa la Coppa Italia e, udite udite, capocannoniere di questa competizione iridata, a quota quattro gol, tra l’altro senza rigori, è risultato essere proprio l’attaccante di Partinico.
“La forza e l’unità del nostro gruppo sono state il valore aggiunto, quello che ci ha permesso di vincere questo campionato. È normale che quando vinci tutto diventa più facile, ma durante l’arco di una annata ci sono alti e bassi e le grandi squadre si vedono proprio nei momenti di difficoltà”, ha affermato la punta in forza alla squadra di mister Fabio Liverani.
“Il merito è di tutto il gruppo e della società che ci ha messo nelle condizioni di dare il massimo. Se penso ad una svolta di questo campionato penso alla settimana di ritiro a Roma. In quei giorni ci siamo fatti tante domande e dati delle risposte. Abbiamo riacquisito certezze sulla nostra forza e nella trasferta di Reggio Calabria siamo ripartiti con forza.
Il calore dei tifosi
“Il ricordo che porterò dietro di questa splendida annata è il Via del Mare strapieno nella gara con la Paganese e dopo quella vittoria vedere Lecce tutta giallorossa. È un ricordo non bello, di più.
A livello personale sono anche molto contento, ho bissato la promozione, ho raggiunto la doppia cifra in campionato. Devo sottolineare, però, che il mio vero obbiettivo era quello della vittoria del campionato, al pari di tutti i miei compagni. Raggiungere, magari, quota 20 reti e poi non arrivare al traguardo finale non avrebbe avuto alcun senso. Sono grato e ringrazio tantissimo la società, i miei compagni ed il mister e tutti i tifosi, che mi hanno sempre incoraggiato. Sentire urlare il mio nome dai tifosi è qualcosa da pelle d’oca.
Bomber di Coppa Italia
Ieri sera ho seguito in tv la finale di Tim Cup e quando è terminata la partita miei amici e miei parenti mi hanno fatto notare che ero il capocannoniere della competizione, grazie alle due doppiette messe a segno con Pro Vercelli e Pordenone. Personalmente non ci avevo pensato, però, è indubbiamente una bella soddisfazione, che unita alle altre rende questa stagione una gioia infinita.
Per ultimo, ma non per ordine di importanza, un ringraziamento particolare al mio procuratore Giovanni Tateo, che ha sempre creduto in me stando al mio fianco”.









