Il Lecce si arrende e a Messina deludono tutti. Le pagelle dei giallorossi

Le pagelle della gara del Lecce a Messina vedono spiccare il solo Caturano che entra e si procura il rigore del gol realizzato da Lepore. Per il resto la truppa di Braglia sbaglia ancora: va avanti dagli undici metri, ma non riesce a conservare il vantaggio.

Il Lecce racimola solo un punto sul campo del Messina e mette a repentaglio anche la seconda piazza in classifica. In terra siciliana il Lecce dimostra per la terza settimana consecutiva di non essere in forma. Si salva solo Caturano che entra dalla panchina e si guadagna il rigore del momentaneo vantaggio. Per il resto è notte fonda: un largo possesso palla fine a se stesso non serve per andare in B.
 
Bleve, 5.5: dopo la buona prestazione contro l’Akragas e complice ancora il guaio alla schiena patito da Perucchini, il portiere salentino torna a difendere i pali da titolare per la seconda settimana consecutiva. Gustavo gli scalda i guantoni al quarto d’ora, e lui si rifugia in angolo. In generale non sfigura, ma probabilmente poteva fare meglio in occasione del pareggio peloritano.
 
Alcibiade, 6- : senza infamia né lode la gara del giovane scuola Juventus che, tutto sommato, svolge il suo compitino in difesa. Ogni tanto si affaccia anche in avanti, dove però è più impreciso del solito.
 
Cosenza, 5.5: lontano parente del muro roccioso che negli ultimi tempi i tifosi si erano abituato a vedere. Dimostra qualche imbarazzo qua e là, fino ad addormentarsi su Tavares che lo supera senza difficoltà in occasione del pareggio dei giallorossi dello Stretto. Ammonito al 64’.
 
Abruzzese, 6: si perde Salvemini al 28’ che per questione di centimetri non beffa Bleve, ma nonostante questo spavento è il migliore della retroguardia salentina. Prova a tenere testa a Gustavo&Co., ma tutto solo non può fare miracoli.
 
Legittimo, 6- : non bella la sua partita quando è chiamato a impostare o inventare un cross che possa impensierire qualcuno della retroguardia messinese. Meglio, invece, fa in copertura, dove in velocità è difficile superarlo.
 
Lepore, 6: si prende la responsabilità di presentarsi dagli undici metri, segnando con freddezza e portando in vantaggio i salentini. L’unica nota positiva del secondo tempo giallorosso: il primo è meglio non valutarlo per nessuno.
 
Salvi, 5: Un match sottotono in sintonia con tutti i suoi compagni per il centrocampista romano che non riesce a imporsi. Il centrocampo dovrebbe essere il suo regno, ma oggi delude. Esce al 79esimo e la sua sostituzione ha il sapore di bocciatura.
 
dal 79’ Lo Sicco, senza voto: dopo la maglia da titolare della scorsa settimana, si accomoda in panchina per poi fare il suo ingresso in campo a dieci minuti dal fischio finale. Viste le condizioni dei suoi compagni, non sorprenderebbe una sua nuova promozione tra i titolari.
 
Papini, 6- : ci mette più voglia rispetto agli altri compagni di squadra, ma quando la situazione generale è precaria, è difficile inventare qualcosa di veramente buono. Spara un missile di poco alto al 37’, poi rimedia un giallo per fallo tattico all’83esimo.
 
Doumbia, 4.5: il franco maliano non è più quel fantasista che in passato era in grado con facilità di saltare l’uomo e creare a superiorità numerica. Fa fatica a trovare le giuste misure con Braglia che lo sposta continuamente da destra a sinistra e viceversa. Poco meno di venti minuti dal termine viene richiamato in panchina.
 
dal 75’ Carrozza, senza voto: rileva un evanescente Doumbia e prova a graffiare in modo decisivo con un bel destro a giro al 91’ che impegna severamente l’estremo difensore locale. Per il resto entra in campo quando l’economia della gara è già in calo.
 
Sowe, 5: è lui la sorpresa del giorno tra gli undici titolari scelti da Braglia e lui non paga come dovrebbe. Cincischia troppo con il pallone al 39’, quando a tu per tu con l’estremo difensore siciliano, si fa recuperare sul più bello da un difensore di casa. Questa l’unica azione degna di nota da parte del gambiano che esce poco prima del 60’.
 
dal 59’ Caturano, 6.5: ex di turno, entra a mezz’ora dal termine e subito si procura il calcio di rigore che porta in avanti i giallorossi. Sciupa però l’occasione del nuovo vantaggio a pochi minuti dalla fine, quando non ci arriva di testa su una palla messa al centro da destra. Dubbio cartellino giallo per lui al 68’. A questo punto meriterebbe un finale di stagione da protagonista.
 
Moscardelli, 5: il suo primo tiro in porta arriva al 18’, spedendo però direttamente sulle braccia di Addario; sugli sviluppi del corner calciato da Lepore, ci arriva con la testa mandando di poco alto sulla traversa. Ci mette verve e nulla più e se la filosofia di Braglia è quella di far rifiatare chi non è in condizione, beh, il prossimo dovrebbe essere lui.
 
Braglia,4.5: dopo il doppio passo falso nelle ultime due uscite e le esclusioni eccellenti della vigilia, torna a mischiare le carte, rilanciando Doumbia e Sowe dal primo minuto. Una scelta che non paga a dovere. Il giocattolo pare ormai rotto: mettiamoci in testa che il primo posto è probabilmente è andato. Dopo il ko Matera aveva detto che così il Lecce non arriva nemmeno ai playoff: forse ci aveva visto lungo.



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