In dieci uomini la truppa di Rizzo sa reagire, ma quanti errori in difesa. Le pagelle di Lecce-Paganese: salva Perucchini

Un punto per il nuovo Lecce di Robertino Rizzo. I giallorossi impattano sul campo della Paganese dopo essere andati sotto in avvio e restando in dieci uomini al 24′. Doumbia regala il pareggio, Perucchini lo blinda. Ma c’è ancora tanto da fare.

Riparte da “uno” il nuovo corso del Lecce targato Roberto Rizzo: sul campo della Paganese finisce 1-1 al termine di una gara condotta in apprensione dai giallorossi, andati sotto in avvio di gara e rimasti in dieci uomini prima della mezzora di tempo. Una difesa del tutto inedita si concede qualche errore di troppo e, dopo lo sbaglio iniziale, è Perucchini a rendersi decisivo. Nonostante l’inferiorità numerica il Lecce riesce a controllare palla per buona parte della ripresa e alla fine agguanta il pari grazie a una invenzione di Dudu Doumbia.
 
Perucchini, 6.5: preso a bersagliate nel corso di buona parte della partita, si macchia solo dell’unico errore di non essere impeccabile sulla punizione di Firenze e che vale il vantaggio azzurrostellato dopo sei minuti dall’avvio della partita: il tiro era forte, ma non particolarmente angolato. Che rischio su un retropassaggio di Lepore che per poco non costa un calcio di rigore per i padroni di casa. Salva però il risultato in un paio di circostanze: davvero eccezionale la sua opposizione al tiro basso e insidioso di Firenze.
 
Lepore, 6: uomo tuttofare della comitiva giallorossa, il capitano ci mette un po’ prima di prendere le giuste misure in posizione di terzino destro. Che brividi alla mezzora con un retropassaggio di testa che mette in serio pericolo Perucchini sul pressing di Firenze. Spende davvero tanto lungo la corsia destra e con l’inferiorità numerica è costretto davvero agli straordinari.
 
Ciancio, 6- : con il persistere delle assenze dei centrali titolari, tocca ancora a lui guidare la difesa, soprattutto dopo l’uscita anzitempo di Drudi. Si concede pochi errori, ma rischia anche lui di combinare una frittata con Perucchini a circa un’ora di gioca: riesce a intervenire sulla linea, evitando il 2-0.
 
Drudi, 4.5: in meno di mezzora si rende assoluto protagonista, in negativo. Inizia provando a sorprendere dalla distanza Liverani. Poi rimedia il primo cartellino al 10’ per una entrata in ritardo in scivolata sull’incontenibile Firenze, poi rimedia il secondo giallo per evidente fallo di mano. Lascia la difesa in ulteriore emergenza difensiva.
 
Vitofrancesco, 6: sufficienza piena per il laterale sinistro che interpreta bene entrambe le fasi. Sempre attento in chiusura, si fa apprezzare per alcuni interessanti sovrapposizioni in corsa.
 
Arrigoni, 6: gara complicata per l’ex Cosenza che dopo l’avvio in cabina di regia, deve arretrare sulla linea dei difensori dopo il rosso di Mirko Drudi. Tiene botta come può e tutto sommato non sfigura.
 
Costa Ferreira, 5.5: sta attraversando un periodo di scarsa lucidità e probabilmente meriterebbe rifiatare prima dell’avvio dei playoff. È difficile rinunciare alla sua qualità, ma sevira un Pedro al top per gli spareggi: oggi supporta poco la manovra offensiva.
 
Mancosu, 6- : ritorna finalmente in campo dopo il lungo stop causato da un infortunio ma è evidente che deve ritrovare un certo status di forma ottimale in vista dei playoff. Sfiora il gol del pareggio di testa nella ripresa sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ammonito sul finale di gara per proteste.
 
Pacilli, senza voto: nullo il suo apporto in mezzora di partita. Si fa notare solo per un tiro dalla distanza neutralizzato senza particolari problemi da Liverani: poi viene sacrificato da Rizzo quando il Lecce resta in inferiorità numerica.
 
dal 33’ Fiordilino, 6: entra per dare sostanza a un centrocampo che vuole rischiare il meno possibile nel finale di match. Bravo nel mordere i talloni agli avversari.
 
Doumbia, 7: mette la firma nel match contro una delle sue squadre preferite a cui segnare. Un gol strepitoso quello giunto al 76esimo, siglato al volo, pescando il palo più lontano dove l’estremo difensore di caso proprio non può arrivarci. Pochi i suoi scatti fulminei, ma l’inferiorità numerica non ha permesso al Lecce di creare la profondità sperata.
 
dal 88’ Maimone, senza voto: entra solo per i minuti finali.
 
Marconi, 5- : preferito al capocannoniere della rosa Caturano, sgomita e corre ma non riesce a imporsi. Tenuto a bada dalla retroguardia campana, riceve poche palle utili e, in coppia con Dombia, si eclissa del tutto fino alla sostituzione.
 
dal 51’ Caturano, 6: meritava più fortune il suo pallonetto tentato dopo un disimpegno sbagliato di Liverani con la palla che però si ferma sul palo. Dubbio il suo contatto in area di rigore avversaria al 90esimo con la panchina guidata da Rizzo che ha reclamato a gran voce un tiro dagli undici metri.
 
Rizzo, 6- : probabilmente il tecnico salentino si aspettava un suo nuovo esordio alla guida della squadra della sua città leggermente diverso. Non snatura la fisionomia di un gruppo costruita in dieci mesi di lavoro, ma il lavoro promesso sull’atteggiamento paga solo alla lunga. All’emergenza difensiva si aggiunge il cartellino rossa rimediato da Drudi e quando il Lecce resta in dieci opta per un prudente 4-3-2. Per lunghi tratti i giallorossi sembrano non soffrire l’inferiorità numerica, e alla fine il pareggio arriva su invenzione balistica di Doumbia. Ma gli errori in difesa sono davvero tanti: al trainer di San Cesario lui il compito di trovare la giusta quadra prima dei playoff.



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