Dopo un primo tempo condito da tanto nervosismo, ma povero di occasioni, il Lecce supera il Messina per due a zero, grazie alle reti di Surraco e Lepore, entrambe nella ripresa. Non una bellissima partita, ma i giallorossi si confermano rocciosi e cinici. Il fantasista sudamericano apre le danze dopo un gran contropiede di Curiale, il leccese doc inventa e pennella. Moscardelli poco lucido sotto porta. Queste le pagelle di LecceNews24.it.
Perucchini, 6: nonostante il Messina tenga per larghi tratti il pallino del gioco, non soffre particolarmente le incursioni peloritane. È decisivo però quando respinge in modo plastico il tentativo dalla distanza di Parisi, mettendo il via al contropiede dell’1-0. Ci mette lo zampino anche nell’occasionissima sprecata da Moscardelli, servendolo direttamente da rimessa dal fondo.
Freddi, 6: un vero cane da guardia, posto a difesa della retroguardia. Oggi non se ne fa scappare una, anticipando sempre tutto e tutti.
Cosenza, 6.5: chiamato a sostituire lo squalificato Camisa, non fa rimpiangere l’assenza del compagno. Ci mette la sua possente stazza nel cuore della difesa, e per Leonetti e soci diventa una gatta durissima da pelare. Una prestazione maiuscola che ora lo potrebbe proiettare tra i titolari inamovibili.
Abruzzese, 6: insieme ai suoi compagni di reparto non concede molto ai suoi avversari, ma tra i tre lui forse è quello che soffre un pizzico in più quando il Messina decide di mettere velocità alla manovra. Nel complesso, però, sufficienza ampiamente meritata.
Legittimo, 6: da qualche settimana è diventato più guardingo, curando con estrema attenzione la fase di copertura. L’ex Barraco lo sfida più volte in velocità: lui a volte va sotto, ma poi recupera sempre, anche provvidenzialmente.
Lepore, 6.5: un pendolino dalla benzina inesauribile. Il ragazzo originario del quartiere San Pio macina chilometri, poi, quando il neo entrato De Feudis rimedia il rosso, si mette accanto a capitan Papini, dando tanta sostanza al Lecce in inferiorità numerica. Meritato, quindi, il gol del raddoppio, messo a segno su una punizione battuta magistralmente.
Salvi, 6: tornato titolare dopo circa due mesi di assenza per un guaio muscolare, si mette nel cuore della formazione e lo fa senza particolari imbarazzi. Soffre anche lui quando la squadra non gira, ma tutto sommato può dirsi recuperato pienamente. Esce dopo venti minuti dalla ripresa.
dal 19’ s.t., De Feudis, senza voto: dura poco la sua partita, giusto il tempo per rimediare il rosso diretto da parte di un troppo severo Di Martino.
Papini, 6+ : cambia compagni di reparto con una frequenza impressionante: la scorsa settimana aveva accanto Pessina, oggi inizia con Salvi, prosegue con De Feudis e conclude con Lepore. Il capitano però non va mai particolarmente in affanno: imposta con tranquillità e dà man forte al pacchetto difensivo.
Surraco, 6.5: il suo primo tempo non è certamente da incorniciare, ma ha il gran merito di mettere pepe alla manovra dei suoi. Perde alcuni palloni per via di giochetti di gambe mal riusciti, ma si riscatta con il gol che da il via alla vittoria dei salentini, seguendo il contropiede di Curiale e insaccando impeccabilmente.
Curiale, 6+: un gol e un assist in una settimana, Davis sembra veramente rinato. È lucido nel gestire il contropiede, servendo bene Surraco in arrivo. Poi corre, si dimena, e ci prova persino in rovesciata. Non deve più fermarsi.
dal 40’ s.t. Diop, senza voto: troppo poco tempo per giudicarlo, ma entra e inizia a correre immediatamente.
Moscardelli, 6- : non gli si può negare la sufficienza, per carità, ma il suo 2 a 0 mancato grida ancora vendetta. Perennemente a centrocampo per recuperare palloni, ingaggia sportellate con tutti. Perde alcune palle, ma poi si getta a recuperarle. Alla fine del primo tempo si becca il giallo per proteste.
dal 30’ s.t., Doumbia, 6: entra qualche secondo dopo che la sua squadra fosse rimasta in dieci e il suo compito era ormai quello di tenere i suoi compagni lontani da ogni pericolo. Recupera palloni e tiene lontana la sfera dell’area di Perucchini. Intelligente, poi, nell’azione del raddoppio quando ostacola la visuale del portiere avversario, smuove la barriera e permette a Lepore di andare a segno.
Braglia, 6.5: se la scorsa domenica si era lamentato della prestazione dei suoi nonostante la vittoria, avrà certamente qualcosa da dire anche oggi. La sua squadra, però, pare aver una nuova e ben definita identità: poco spettacolo, gioco non brillante, ma cinismo e concretezza. La vetta ora è lì, ma il tecnico toscano ha ragione: mandiamo in avanscoperta gli altri.