Il miglior Lecce della stagione sbatte contro l’Akragas: difesa questa volta granitica, ma l’attacco non punge. Le pagelle

Un gran bel Lecce non va oltre lo 0 a 0 contro l’Akragas che ribatte colpo su colpo grazie a un Vono in stato di grazia. La difesa questa volta non crea patemi, ma l’attacco resta a secco. Peccato davvero.

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Quando vinci cinque partite di fila soffrendo, alla fine capita che la miglior prestazione della stagione ti porti in dote solo un punto. E’ il destino beffardo del sabato pomeriggio del Lecce che contro l’Akragas non soffre, nessun blackout, ma non riesce a sbloccare una gara maledetta. Lo 0-0 della nona giornata è un risultato bugiardo: gli uomini di Liverani costruiscono tanto, colpiscono una traversa, macinano gioco, ma sulla loro strada trovano un super portiere, Vono, ma anche un arbitro da rivedere a tratti.

Perucchini, 7: il primo vero intervento arriva al 12esimo, quando smanaccia un colpo di testa di Longo che, sebben poco potente, rischiava di essere particolarmente insidioso. Poi si supera proprio allo scadere del primo tempo quando Vicente trova una gran botta indirizzata sotto l’incrocio dei pali, ma il portierone nega il vantaggio ospite. 

Lepore, 6.5: particolarmente attivo, il capitano dimostra che l’acciacco rimediato la scorsa settimana contro la Juve Stabia non ha lasciato strascichi. Attento in fase di copertura, spinge con continuità quando si trova la palla tra i piedi. I calci piazzata sono tutti per lui che però non sempre impensieriscono. Ha l’incredibile chance di segnare il gol decisivo in pieno recupero, ma il suo bel destro al volo viene respinto in corner.

Cosenza, 7: di testa, di petto e persino di tacco, lui non ne lascia passare una. Decisamente il migliore del pacchetto difensivo, non lascia spazi a Parigi e Salvemini che vengono praticamente annullati. E poi quanto carattere: infischiandosene della diffida, non lesina contrasti duri e proteste ai limiti della platealità. Alla fine, però, il cartellino giallo arriva.

Marino, 6.5: ordinato ed efficace. Questa volta non sbaglia un intervento e sfiora persino due volte il gol: prima al 9’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il suo colpo di testa trova l’opposizione di puro istinto da parte di Vono; poi al 18esimo del secondo tempo quando però impatta debolmente con il piattone sinistro un cross da calcio d’angolo.

Di Matteo, 7: che fiato, che giocatore! Tanta corsa, tanto sacrificio, ma soprattutto tanti patemi d’animo per gli avversari che per fermarlo devono ricorrere al fallo. Abbiamo perso il conto delle sue scivolate, sempre sulla palla, utili a spezzare la manovra dei Giganti.

Arrigoni, 6+ : ci mette il solito impegno, ma non sempre le solite geometrie. Utile schermo davanti alla difesa, non entra spesso nel vivo dell’azione, preferendo lasciare l’iniziativa ai colleghi di reparto. Ad ogni modo dimostra un gran carattere, istruisce i suoi e “chiama” spesso la giocata.

Armellino, 6- : luci e ombre per l’ex Matera che disputa la sua onesta partita. Entra sempre nel vivo della manovra, ma si lascia spesso andare a qualche errore di appoggio di troppo. Nel corso dell’intervallo resta negli spogliatoi: al suo posto Tsonev.

dal 45’ Tsonev, 5: non entra proprio in partita e a parte qualche spunto in corsa, sbaglia tanto, forse troppo. Al 38esimo perde una brutta palla che poteva costare cara e Liverani lo richiama in panchina, dopo soli 40 minuti.

dal 39′ s.t. Dubickas, senza voto: entra nel finale per dare consistenza all’attacco, senza impensierire gli avversari

Mancosu, 7: altra ottima prestazione per il centrocampista sardo che oltre ad essere il più attivo della linea mediana, è quello che più di tutti va vicino alla marcatura. Bello spunto alla mezzora quando cerca di sfondare per vie centrali, si libera per il tiro, ma il suo bel destro viene deviato da un intervento plastico di Vono. Sfiora il palo al 3’ della ripresa, ma sta ancora tremando la traversa colpita al 25esimo della seconda frazione, un destro decivo che aveva lasciato di sasso il portiere agrigentino. In pieno recupero ha la lucidità di inventare uno slalom in mezzo al campo che costa l’espulsione di Vicente.

Pacilli, 7- : confermato per la seconda settimana di fila nel delicato ruolo di trequartista, dimostra anche oggi che quando si defila sulla destra per poi rientrare sul suo piede mette i brividi alle difese avversarie. Va vicinissimo al gol al minuto 17 quando, dopo aver battuto corto un calcio d’angolo, riceve palla, entra in area, cerca l’angolino più vicino, ma trova una bella risposta del portiere avversario. Esce poco dopo l’avvio del secondo tempo, veramente stanco

Dal 19’ s.t. Costa Ferreira, 6+ : pronti-via e cerca il gol con un sinistro al volo dal cuore dell’area di rigore che però si spegne fuori lontano dalla porta. Rientrato dopo qualche turno di stop, fa vedere una buona gamba, ma soprattutto una gran voglia di fare. Al 90esimo, a pochi centimetri dalla porta, preferisce controllare la sfera (perdendo l’attimo decisivo), invece di cercare la conclusione di prima intenzione.

Di Piazza, 6.5: primo tempo in apnea per il mattatore giallorosso che però questa volta resta a secco. Nel corso dei primi giri di lancetta del secondo tempo si avvicina per due volte alla porta avversaria, ma prima si allunga troppo il pallone proprio sul più bello, poi si fa strappare dai piedi il pallone da Vono. All’undicesimo “ruba” il pallone a Pacilli, va in rete, ma la sua posizione era di evidente fuorigioco. Vorrebbe spaccare il mondo, ma a volte questo lo limita in lucidità.

Caturano, 6: il bomber di Scampia dopo due doppiette consecutive non trova la via del gol in una partita difficile da sbrogliare per il Lecce. Spende tantissimo in fatto di corsa e rincorsa, ma viene servito poco dai compagni. Non riesce a creare vere occasioni da reti, ma l’impegno è encomiabile.

dal 19’ s.t. Torromino, 6: anche lui si rende conto della giornata di grazia del portiere Vono quando alla mezzora della ripresa si vede respingere un bel tiro. Tanto impegno, ma poca concretezza in un momento di match particolarmente nevrotico.

Liverani, 6.5: cosa dire? Il più bel Lecce della stagione meritava i tre punti. Conferma il blocco degli undici titolari della scorsa settimana con Pacilli dietro alle due punte: i suoi ragazzi giocano, inventano e costruiscono. La difesa finalmente non crea patemi, ma l’attacco spietato resta a secco. Nulla da dire ai giallorossi che conservano il primo posto, ma non possono esultare come avrebbero meritato. Gli applausi dei tifosi valgono più di mille parole.



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