Un Lecce cinico e spietato piega l'Ischia Isolaverde al termine di una gara condotta dall'inizio alla fine e grazie a una doppietta di Moscardelli e un colpo di testa di capitan Papini riagguanta il Benevento in vetta alla classifica. Il bomber barbuto sfodera una grade prestazione e si merita la palma di migliore in campo. Questi i voti dei giallorossi.
Bleve, 6: il giovane talento leccese torna a difendere i pali della porta giallorossa a causa del forfait per squalifica di Perucchini e lo fa con una prestazione più che tranquilla. Nella sua carriera ha dimostrato grandi doti tecniche, ma l'Ischia non gli concede mai di mettersi in mostra. Il suo primo vero intervento arriva solo al 54' quando in uscita bassa evita guai. Reattivo al 62' quando si oppone a Kanoute, colto però in fuorigioco.
Alcibiade, 6.5: la bandiera bianca alzata anche questa settimana da Freddi non desta preoccupazioni a Braglia e tifosi che in Alcibiade hanno trovato un validissimo elemento. Anche oggi si dimostra attento e sempre puntuale nelle chiusure. Ammonito al 13' per fallo tattico su una ripartenza dei padroni di casa.
Cosenza, 6.5: il pacchetto offensivo degli isolani non è certo irresistibile e per lui basta una prestazione più che sufficiente per non far ballare la retroguardia salentina. Nel cuore della sua area di rigore è difficile anticiparlo e lui si fa notare anche in avanti quando il Lecce beneficia di qualche calcio piazzato. Si becca anche la gomitata di Cavani nel finale che costa il cartellino rosso all'uomo di Di Costanzo.
Abruzzese, 7: ordinaria amministrazione anche per il centrale di Andria che non soffre particolarmente a contenere le sterili incursioni gialloblu. Bravo anche a ragionare quando mette palla a terra e prova a impostare, chiamando in causa i centrocampisti e tentando, di tanto in tanto, qualche lancio lungo.
Legittimo, 6.5: in netta ripresa, il salentino conferma quanto di buono fatto vedere nelle ultime uscite. Non si rendono necessarie le sue sgroppate per mettere in ansia l'Ischia: lui bada alla fase difensiva, senza particolari leziosismi, conducendo una partita ordinata e pulita.
Lepore, 6.5: il solito pendolino giallorosso si conferma tra gli elementi imprescindibili per questa rosa. È suo il primo tiro in porta della gara, giunto al 26esimo dopo uno bello scambio con Surraco. Per il resto galoppa lungo la sua fascia di competenza, si incarica di battere i calci piazzati e ci mette la solita grinta. Ci mette lo zampino nel tris siglato da Papini.
Salvi, 6.5: ancora una gara di grande sostanza per il regista romano che fa del sacrificio la sua arma in più. Prezioso quando ripiega a dare man forte a Cosenza e compagni e ottima spalla per capitan Papini il quale può contare su un compagno grintoso e ordinato.
Papini, 7: il capitano è il vero motore della manovra salentina. Tocca la sfera in ogni azione degna di nota del Lecce e decide di timbrare anche il cartellino andando in gol di testa al 67' sugli sviluppi di un corner: facile la sua conclusione di testa a pochi centimetri di un disattento Iuliano. Esce a mezzora dal termine.
dal 76' Lo Sicco, 6: prende il posto del capitano e nel suo debutto stagionale con la casacca giallorossa non si segnala particolarmente, nel bene o nel male. Contribuisce a mantere le redini della gara saldamente nelle mani giallorosse e non disdegna nemmeno provare qualche incursione insidiosa.
Surraco, 6: dopo una prestazione opaca contro il Foggia e le parole della vigilia di Piero Braglia, il fantasista uruguaiano doveva riscattarsi. Lui non sfigura affatto, mostrando ancora una volta grandi doti tecniche e colpi di classe. A volte però esagera, mostrandosi troppo testardo con la palla al piede.
Sowe, 6-: dopo il tris calato contro il Foggia, mister Braglia lo premia con una maglia da titolare. Lui ci mette voglia e corsa, ma non riesce a graffiare come vorrebbe. Prova a sportellare con i difensori avversari, ma non sempre la sua fisicità lo premia. Nel corso dell'intervallo, il tecnico lo fa restare negli spogliatoi: una sostituzione che potrebbe sembrare una bocciatura.
dal 45' Doumbia, 6.5: il franco-maliano subentra nel corso dell'intervallo e prova a dare maggiore vivacità alla manovra dei giallorossi. Come richiesto da Braglia, cerca più volte l'uno contro uno puntando sulle sue doti e mettendo in difficoltà gli isolani, costretti a ricorrere al fallo.
Moscardelli, 7.5: il bomber si sblocca e lo fa con una doppietta che spiana la strada al dodicesimo successo stagionale. Capitalizza al massimo una disattenzione della retroguardia gialloblu e finalmente torna a gonfiare la rete dopo alcune partite di sofferta astinenza: il suo sinistro bacia il palo e manda in Lecce in orbita. A una manciata di secondi dall'avvio della ripresa, poi, riaccende con un lampo la gara con un mancino dalla distanza che non lascia scampo all'estremo difensore campano. Gioca bene poi di sponda: un vero faro per i suoi compagni. Esce a mezz'ora dal termine.
dal 60' Curiale, 6.5: anche oggi subentra dalla panchina nonostante la superlativa prestazione contro il Foggia. È in netta ripresa: corre con fluidità e tocca tanti palloni che spesso diventano pericolosi. Questa volta non va in gol: la partita aveva preso già binari ben definiti, ma può essere lui il vero asso della manica del Lecce per lo sprint finale di stagione.
Braglia, 7.5: il 3-4-3 ormai è un marchio di fabbrica, ma il tecnico toscano non rinuncia a cambiare qualcosa. Così, complici le assenze di Perucchini e Freddi, Braglia conferma Alcibiade nel trio di difesa, ma rilancia Sowe tra gli undici titolari. I suoi non sbagliano atteggiamento come tutti si auguravano e finalmente il Lecce riesce a controllare e superare in scioltezza un avversario 'modesto'. Finalmente i salentini mostrano i muscoli al campionato, a coronamento di una settimana che li vede mettere il fiato sul collo alla capolista Benevento. Per Braglia è il quattordicesimo risultato utile di fila.
