Papini e De Feudis blindano il Lecce di Braglia. Perucchini salva il risultato

I giallorossi dominano la partita anche se qualche rugine nel gioco c’è ancora. Braglia stravolge la difesa che raramente rischia. E quando balla ci pensa Super-Perucchini a salvare il pari. Anche se il Lecce avrebbe potuto portare a casa un risultato più tondo.

Da ‘uno’ si comincia, recita il noto detto. E così anche il nuovo corso del Lecce di mister Piero Braglia prende il via con l’1-0 conquistato contro l’Ischia Isolaverde, che segna la prima vittoria tra le mura amiche della stagione e i primi tre punti per il tecnico toscano e che adesso proiettano i giallorossi verso una risalita della classifica.

Prestazione maiuscola da parte dei salentini, corti e attenti in difesa, precisi a centrocampo, ma ancora in affanno in avanti. C’è tanto da fare per Braglia, che in settimana aveva blindato gli allenamenti comprendendo la delicatezza del momento, ma forse da oggi è iniziato il vero campionato del Lecce.

Perucchini, 7.5: Spettatore del match fino al 43’, quando Orlando lo impegna con una bella girata, ma lui si dimostra attento a neutralizzare da terra in due tempi. Inizia il secondo tempo così come aveva concluso il primo, impegnato per la seconda volta da Orlando rifugiandosi in corner. Alla mezz’ora del secondo tempo l’attacco dell’Ischia lo impegna per due volte in rapida successione, ma il risponde sempre presente, salvando miracolosamente il risultato.

Legittimo, 6: Buona prestazione nel primo tempo, condita da tanta corsa e precise chiusure. Non mancano alcuni svarioni, soprattutto nel secondo tempo, quando perde la bussola con la difesa a cinque scelta da Braglia. Dimostra ad ogni modo quel pizzico di personalità che tanto mancava.

Gigli, 6.5: Torna titolare a sorpresa nel cuore della difesa affiancando Cosenza e la difesa colabrodo vista a Foggia è soltanto un lontano ricordo.Non era facile essere gettati nuovamente nella mischia dal primo minuto, ma con l’arrivo del nuovo tecnico adesso si aprono interessanti spiragli anche per lui. Svetta di testa, recupera di piede e non va mai in affanno. Esce a metà ripresa.
dal20’ s.t. Camisa, senza voto: Ha più minuti nelle gambe rispetto ai suoi compagni di reparto. L’esclusione dalla lista dei titolari forse ha sorpreso anche lui, ma quando chiamato in causa non si fa mai trovare disattento. Che la difesa sia a quattro o a cinque non importa: lui c’è.

Cosenza, 6+: Debutta anche lui in campionato e nella prima frazione non ne sbaglia una. Insieme a Gigli danno solidità e presenza alla difesa. Nella seconda frazione rischia di creare il pasticcio perdendosi un avversario, ma Perucchini ci mette una pezza. Viene ammonito al 28’ della seconda frazione.

Lepore, 6: Il leccese doc si conferma l’autentico jolly della rosa: Braglia lo sceglie terzino destro e lui sgroppa per tutta la sua fascia di competenza. Quando gli capita di arrivare fino in fondo incita la Curva Nord e al 47esimo pennella egregiamente il cross che vale il vantaggio sulla testa di capitan Papini.

Surraco, 6: Riscatta la sua brutta prestazione di Foggia con mezz’ora di grande spessore. Ogni azione vede il suo zampino, si dimena alla ricerca della palla da recuperare, regalando anche tocchi di gran classe. Alla mezz’ora Meduri decide di azzopparlo e per lui è inevitabile la sostituzione.
dal 30’ p.t. Carrozza, 6: Deve ambientarsi con il nuovo credo del mister, ma tutto sommato non sfigura. Certo, alcune defaillance non mancano. Ammonito al 90’.

Papini, 7: Consegna la bacchetta di direttore d’orchestra a De Feudis, ma anche dai suoi piedi partono verticalizzazioni interessanti. Al 38’ del primo tempo spara tutto solo sul portiere Iuliano dopo esser stato servito da una bella intuizione di Doumbia. Si riscatta proprio all’ultimo secondo della prima frazione, saltando più in alto di tutti sul corner di Lepore e mandando in visibilio la Nord.

De Feudis, 7: Un altro giocatore rispetto ad appena una settimana, quando a Foggia pareva un pesce fuor d’acqua. Corre, insegue, recupera, mette a terra e imposta. Nella ripresa cala, lasciando più iniziativa al suo capitano, ma oggi è sembrato il vero campione che tutti conoscono.

Doumbia, 6+: Inizia a sinistra, poi Braglia lo scambia con Surraco, ma con l’uscita dell’uruguaiano torna sulla sua corsia di competenza. Spesso lezioso quando ha la palla tra i piedi, ma dalla corsia destra piovono cross interessanti. Sbaglia col piattone al 4’ a pochi passi dalla porta

Curiale, 6- : Dopo il rientro in quel di Foggia, torna titolare al ‘Via del Mare’. Evidentemente ancora pesante nei movimenti, ci mette tanta buona volontà, ma deve ancora carburare.
dal 30’ s.t. Liviero, senza voto:Si posiziona esterno sinistro nella difesa a cinque, non peccando

Moscardelli, 6: Al pari del suo compagno di reparto è ancora arrugginito dopo alcune settimane fermo ai box. Nei primi quindici minuti gli capitano due nitide palle gol che però non riesce a concretizzare di testa. Anche nel secondo tempo cerca insistentemente il gol ma trova davanti le belle opposizioni di Iuliano. Tocchi d’altra categoria.

Braglia, 6.5: Stravolge l’undici titolare che i tifosi si erano abituati a vedere dando fiducia ad elementi che fino ad ora, nelle loro rare apparizioni, avevano lasciato a desiderare. Imbastisce un classico 4-4-2 a pochi giorni dal suo arrivo, prima di avere più tempo per lavorare a soluzioni a lui più congeniali. A quindici minuti dal termine, dopo l’uscita di Curiale, opta per un prudente 5-4-1, non sdegnando comunque di offendere. Ad maiora, mister.



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