Mancosu gol e assist, Donati duracell: le pagelle di Lecce-Spal

Il capitano realizza il gol che fa saltare il banco, poi serve l’assist giusto a Majer. Prova di cuore per il Lecce che quasi condanna la Spal.

Un Lecce meno bello rispetto alle ultime due settimane vince lo scontro diretto contro la Spal. Tre punti di capitale importanza per i giallorossi, in gol con Mancosu (rigore) e Majer. I ferraresi, però, non muoiono mai e mettono in apprensione fino alla fine Vigorito. Donati corre come un matto. Guaio muscolare per Filippo Falco.

Vigorito, 7: bucato da Petagna proprio all’alba del secondo tempo, centra la terza vittoria in altrettante presenze da titolare. La Spal lo impegna poco per 45 minuti, poi Petagna pareggia senza che lui possa fare nulla. Dopo il 2-1 autentico miracolo su Strefezza.

Donati, 7.5: con il rientro di Calderoni può tornare a spingere lungo la corsia più congeniale, quella di destra. Per lui cambia davvero poco, perché l’apporto che riesce a dare è notevole, a prescindere dall’ala che occupa. Alla distanza emerge alla grande, andando praticamente ovunque pur di recuperare qualche pallone.

Lucioni, 6.5: molto ordinato, non va mai sopra le righe. A turno aiuta Rossettini a tenere a bada Petagna. Palla al piede, non la spreca mai. Nel primo tempo, su calcio d’angolo per il Lecce, ha una buona occasione per colpire, ma la sua professione è quella del difensore, con tutto ciò che ne consegue sotto porta.

Rossettini, 6: è lui a dettare i tempi all’intero reparto difensivo ed è lui l’incaricato a provare a mettere la museruola a Petagna. Ci riesce per tutto il primo tempo, ma in avvio di ripresa il bomber ferrarese lo frega di testa e insacca il pareggio.

Calderoni, 6+ : dopo circa due mesi (l’ultima volta è stata Lecce-Bologna), il terzino sinistro torna in campo, tra i titolari. Il problema fisico sembra ormai un lontano ricordo, ma la forma non è proprio quella ideale e si nota. Ammonito all’ultimo minuto della prima frazione, nel secondo tempo dà il via all’azione che porta al 2 a 1. Nel finale si arrende ai crampi.
dall’ 84′ Dell’Orco, 6.5: ultimi minuti di gara per lui, chiamato a dare manforte alla fase difensiva. Più che utile.

Deiola (ph.Paliaga)

Deiola, 6.5: ancora una partita da playmaker per lui, preferito a Petriccione. Quando c’è da coprire è praticamente ovunque, riuscendo spesso a spezzare il tempo dell’azione alla Spal. Meno lucido in impostazione. Ammonito al 42esimo

Majer, 7: mezzora per nulla esaltante per lui che già dopo 15 minuti viene ammonito dopo un errore davvero banale. Poi ha la scossa: da una sua bella giocata si sviluppa l’azione che lui stesso andrà a concludere, rimediando un brutto pestone da Bonifazi e conquistando il rigore dell’1 a 0. Il gol negato, però, se lo va a riprendere nel secondo tempo, battendo a rete un pallone che prima bacia il palo.

Barak, 6.5: ha abituato i suoi nuovi tifosi fin troppo bene nelle prime due apparizioni in giallorosso e oggi, che è un po’ meno brillante, si nota. Dopo l’1-1, infatti, ha due buone palle gol che colpisce debolmente. Ad ogni modo, è il vero uomo del centrocampo, andando a lottare sempre su ogni palla.

Mancosu, 7.5: dopo l’eurogol su punizione al “San Paolo” (e complice anche il lieve problema fisico per Saponara), il capitano torna tra i titolari, libero di agire nella zona sinistra dell’attacco. Ci mette un po’ a carburare, ma poi ingrana e diventa ancora decisivo: si scalda con tiro alla mezzora dal cuore dell’area, ma il pallone arriva veloce e lui lo alza troppo. E’ glaciale dal dischetto quando va a portare in vantaggio i giallorossi: ottavo gol stagionale. Serve anche l’assist a Majer. Esce nel finale quando proprio non ne ha più.
dal 78′ Paz, 6: va a rimpolpare la difesa nel finale arrembante della Spal.

Falco, senza voto: il fantasista di Pulsano, nonostante un paio di giorni passati in differenziato, c’è tra i titolari. Ma la sua gara dura appena 32 minuti, poi rimedia una botta ed è costretto ad uscire. Prima di alzare bandiera bianca qualche spunto interessante.
dal 33′ Shakhov, 6- : entra a freddo al posto di Falco ma non è proprio per lui agire da esterno in avanti. Piuttosto compassato non riesce ad incidere a dovere. Nel recupero, però, si dà un gran da fare.

Lapadula, 6.5: il man of the match di Napoli guida ancora l’attacco giallorosso. E’ preziosissimo quando c’è qualche palla che la difesa deve spazzare via, perché lui le prende tutte e aiuta la squadra a risalire e rifiatare. Ammonito dopo un’ora di gioco, serve come pane anche quando non riesce a rendersi pericoloso.

Liverani, 7: dopo le due vittorie contro Torino e Napoli, il tecnico romano cambia qualcosa nel suo scacchiere. Conferma in toto centrocampo e tandem offensivo, ma sulla trequarti ritrova Mancosu, al posto di un acciaccato Saponara. In difesa, invece, torna a puntare su Calderoni, con Donati che torna a destra. La squadra, però, a differenze delle ultime settimane, fa fatica a trovare i giri giusti. Falco si arrende quasi subito (la scelta di Shakhov paga a tratti) e così gli equilibri si spezzano con l’episodio del rigore. Il Lecce che incanala la partita proprio sui binari che voleva. In avvio di ripresa, la doccia fredda: Petagna pareggia e l’incantesimo sembra spezzarsi. Invece, proprio come al “San Paolo”, reagisce e ripassa in vantaggio: nel finale sceglie saggiamente di coprirsi e al triplice fischio si gode 3 punti di importanza monumentale.



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