Primo tempo condottiero, ripresa da dimenticare: le pagelle di Lecce-Palermo

Bene nella prima frazione, non lo stesso si può dire per la ripresa: secondi 45 minuti di vera sofferenza per i salentini che, pur difendendosi con ordine, alla fine incassa la seconda rete.

Proprio contro i fratelli del Palermo, il Lecce incassa la seconda sconfitta in campionato, la prima tra le mura amiche. Nonostante un gran bel primo tempo, condotto con personalità e giusta verve agonistica, la truppa di Liverani rientra male dagli spogliatoi e lascia il pallino del gioco agli avversari, mai troppo veementi, ma alla fine bravi a crederci fino all’ultimo. In casa Lecce resta il rimpianto per l’ennesima gara riacciuffata e poi persa, al cospetto di un Palermo, forte, costruito per vincere questo torneo.

Vigorito, 6: molto attento sulle palle basse, partecipa molto all’inizio dell’azione. Imprendibile il mancino di Nestorovsky che vale il vantaggio ospite, nella ripresa si concede un paio di uscite a vuoto che però non fanno male. La beffa finale di Puscas non conta sue colpe.

Venuti, 6- : la buona prestazione di Verona deve aver convinto mister Liverani a poter continuare a contare su di lui. Mazzotta però è un cliente veramente difficile e il più delle volte il giallorosso deve cedere il passo a uno dei tanti ex di turno. Si mantiene più guardingo rispetto al pari ruolo Calderoni, ma un paio di sue incursioni offensive avrebbero meritato più fortuna.

Marino, 6: un po’ a sorpresa viene gettato nella mischia proprio pochi secondi prima del fischio iniziale, a causa di un infortunio di Bovo nel riscaldamento. In avvio di gara sfiora il gol del vantaggio con un colpo di testa, sugli sviluppi di un corner, che si spegna e di poco alto. Ad ogni modo, la sua è una prestazione più che sufficiente: tiene bene la posizione a con Meccariello offre le dovute garanzie.

Meccariello, 6: con l’assenza di Bovo emerge ancor di più la sua personalità, da vero leader della retroguardia. Guida il reparto con caparbietà e sicurezza, e neutralizza Moreo senza troppe difficoltà. Non lo stesso, invece, su Nestorovsky che nel finale lo supera di tacco e manda in gol il compagno Puscas.

Calderoni, 6.5: lo stakanovista giallorosso non ne salta una. Anche oggi si prende la corsia mancina con autorevolezza: da vedere e rivedere il suo break alla mezzora quando recupera palla dalla sua area di rigore e si lancia in solitaria verso l’attacco.

Petriccione, 6: tornato al top della condizione fisica viene confermato come direttore d’orchestra. La sua personalità viene fuori anche oggi, anche se insieme ai compagni di reparto soffre una linea mediana palermitana onnipresente, soprattutto nel secondo tempo. Molto bello a vedersi quando esce palla al piede.

Tabanelli, 7- : conferma uno stato di grazia che non lascia affatto indifferenti. Bravo spesso a guadagnare il fallo, è lui a rimettere tutti sui binari pari quando, al 36′, lascia partire un tiro di rimbalzo dal limite dell’area che non lascia scampo a Brignoli, leggermente in ritardo. Una gioia strameritata per lui. Cala, insieme a tutti i suoi compagni, nella ripresa.

Scavone difende palla (ph.Pinto)

Scavone, 6- : luci ed ombre per lui questa sera: delizioso il suo passaggio al 33esimo per liberare La Mantia davanti a Brignoli. Per il resto, pesano un paio di appoggi troppo corti che fanno perdere il tempo d’attacco.
dall’89’ Dubickas, senza voto: entra nel recupero, senza toccar palla.

Mancosu, 5.5: imprescindibile, dopo l’incredibile prova di Verona di due settimane fa, il trequartista sardo oggi appare spento e povero di idee. Sceglie sempre di aprire il gioco all’esterno, mettendo da parte le sue botte da fuori area. Esce nel finale.
dall’84’ Haye, senza voto: pochi minuti per lui. Appena entra il Lecce torna in svantaggio.

Palombi, 5.5: da qualche settimana non gira al meglio, anche se corre tanto e contribuisce a dare profondità all’azione. Lontano dalla porta, però, non si rende mai pericoloso.

La Mantia, 6+ : Poco dopo la mezz’ora ha l’incredibile possibilità, a due passi dalla linea del gol, di pareggiare le sorti del match, ma Brigoli copre bene lo specchio. Ammonito al minuto 65 per una gomitata aerea su Bellusci, con cui ingaggia nell’ultima parte di gara un bel duello di nervi.
dal 83′ Pettinari, 6- : con la prima palla toccata inventa uno slalom che getta nel panico la difesa rosanero, poi conclude a rete di punta, ma il portiere avversario nega il 2-2.

Liverani, 6- : deve rinunciare a Bovo proprio nel riscaldamento, ma la sua squadra non ne risente in fatto di atteggiamento. Come al solito, partita preparata al meglio dal punto di vista mentale: i giallorossi giocano con personalità, palla a terra, e senza mai grossi affanni. L’avversario di turno, però, è veramente di livello superiore e passa in vantaggio, anche grazie a un centrocampo che, in avvio di match, quasi sempre in superiorità numerica. Il Lecce però non si intimorisce, risponde botta su botta e pesca il pari con uno dei pochissimi reduci della “vecchia guardia”, quel Tabanelli sempre più convincente. Bene, quindi, nella prima frazione, non lo stesso si può dire per la ripresa: secondi 45 minuti di vera sofferenza per i salentini che, pur difendendosi con ordine, alla fine incassa la seconda rete. I cambi, giunti forse tardivi, non sortiscono effetti. Primo KO casalingo della stagione e sabato prossimo si va a Foggia.



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