Il Lecce fatica, ma alla fine spicca il volo. Le pagelle della gara contro il Cosenza: big Mancosu

Un super Marco Mancosu manda in orbita il Lecce. Il posticipo si risolve in favore dei giallorossi che però faticano non poco: alla fine i 3 punti arrivano e la truppa di Liverani prende il largo.

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Spicca il volo il Lecce! La capolista fa suo anche il match contro il Cosenza e prende il largo in classifica. Quanta fatica però prima di avere la meglio contro la truppa di Braglia, brava a difendersi e a imbrigliare la matassa della manovra giallorossa. Alla fine serve un’altra magia di Marco Mancosu per poter festeggiare: la difesa non sempre brilla, ma per la terza gara consecutiva resta inviolata.

I voti ai giallorossi

Perucchini, 6: il Cosenza mette paura in più di qualche occasione con le sue ripartenze, ma in fin dei conti non crea particolari grattacapi all’estremo difensore salentino. E’ freddo e attento sulla battuta di Mungo al 20′, dopo la palla persa malamente da Marino. Incerto al 35esimo, in occasione del palo colpito di testa da Baclet. Sicuro nelle uscite alte.

Lepore, 6.5: tanta spinta per il capitano e un bella dose di cross pennellati al centro (non tutti precisi, per la verità). Spende tanto e cerca anche il gol, già dal quarto d’ora quando è bello il tentativo mancino dalla distanza, respinto con i pugni da Saracco. Insidiosa la sua punizione al quarto d’ora della ripresa che finisce alta sulla traversa. Con l’uscita di Pacilli avanza sulla linea mediana, con alterni risultati.

Cosenza, 7- : scontato il turno di squalifica, Ciccio si riposiziona nel cuore della difesa e, vista anche l’incerta prestazione di Marino, si riprende il ruolo di leader. Tante chiusure, anche plastiche, anche se Si perde Baclet al 35esimo quando l’ex di turno centra il palo. Arriva al tiro al 41′ sugli sviluppi di un corner, ma la mira non è delle migliori.

Marino, 5: non una bella prova per lui che incappa in alcuni errori banali. Brutta, bruttissima, la palla persa al 20esimo sulla pressione di Baclet che poi serve Mungo involato verso la porta: a salvare tutto.è Perucchini, ma che spavento. Dieci minuti più tardi sbaglia un altro appoggio facile facile, ma questa volta il Cosenza è poco concreto. Approccia all’avversario con sufficienza e dopo poco l’inizio della seconda frazione lascia spazio a Riccardi.

dal 13′ s.t. Riccardi, 6: dopo la buona prova di Matera, viene gettato nella mischia al posto di un poco lucido Marino. Regge bene anche l’impatto con il “Via del Mare” e con ordine e calma svolge bene il suo compito.

Di Matteo, 6.5: il solito pendolino lungo la corsia sinistra. Mette il turbo in più di qualche occasione anche in fase di copertura riesce a dire la sua, soprattutto con qualche scivolata puntuale e precisa. Bene anche il dialogo con Mancosu e Torromino.

Arrigoni, 6+ : il playmaker giallorosso è l’unico che cerca di mettere ordine nelle fasi più convulse del match. Come al solito ci mette geometria e sangue freddo anche se non sempre la misura del passaggio è quella giusta. Bene in fase di schermo in fase di non possesso.

Mancosu, 8.5: è il suo periodo, niente altro da dire. Che viva uno stato di forma smagliante è ormai fatto notorio. Ancora una volta è il migliore del suo reparto: lotta su ogni pallone, vince i contrasti ed è l’unico ad avere la giusta visione di gioco in ogni momento. Un vero leone che nel secondo tempo viene posizionato sulla trequarti e da qui tira fuori da cilindro un altro colpo da grande mago: al 27esimo è ancora una volta un suo tiro da distanza siderale a sbloccare le sorti di un match maledettamente complicato. Chapeau!

Armellino, 6+: più attiva rispetto al solito la sua prestazione. Non sempre trova il passaggio giusto, ma vuole tornare a prendere il vizio del gol. Sfiora la marcatura al 34′ quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, cerca la battuta a rete di prima intenzione, ma la palla si spegne di poco fuori al palo più lontano. Bene la fase di interdizione.

Pacilli, 6: scelto ancora una volta a supporto delle due punte, dà sempre l’impressione di poter sempre trovare la giocata giusta, ma questa volta a rendere duro il suo compito è l’esiguo numero di palloni toccati. Non sempre riesce a spostarsi fluidamente sul versante destro: ne risente la sua prestazione e quella di tutta la squadra.

dal 13′ s.t. Ciancio, : entra al quarto d’ora della ripresa e prende il posto di capitan Lepore lungo la corsia destra. Mette tutta la sua prestanza fisica in un momento di gara complicato, quando cioè il Lecce fa fatica a sbrogliare la matassa e quando nel finale c’è da difendere con i denti il vantaggio. Incespica al 44esimo in area di rigore, rischiando di farla grossa.

Torromino, 6- : Hulk si muove tanto, prova a mettere scompiglio in una difesa arcigna come quella del Cosenza di oggi, ma si perde sempre sul più bello, cioè sull’ultimo passaggio. Colpi di tacco, veli e giocate di prima non sempre riescono e non sempre sono utili. Lascia il campo dopo 10 minuti dall’inizio del secondo tempo.

dal 12′ s.t. Di Piazza, 6.5: ha l’incredibile capacità di dare uno scossone a una manovra insolitamente compassata. Rapidità, voglia di fare e tanto sacrificio si notato fin da subito. Gli manca solo il gol.

Caturano, 6: corsa, impegno e tante sportellate (non sempre sanzionate a dovere dall’arbitro). La difficoltà di scardinare la difesa silana lo attanaglia per un’ora di gioco insieme a tutti i suoi compagni. Ci mette tanto spirito di sacrificio, ma si rende poco pericoloso. Lascia il campo, stremato, prima del recupero finale.

dal 43′ s.t. Costa Ferreira, senza voto: entra per gli ultimi minuti cercando di dare maggiore dinamismo al centrocampo.

Liverani, 6.5: pazienza è la parola d’ordine. Ce n’è voluta tanto oggi al Lecce per avere la meglio su un Cosenza capace di imbrigliare la manovra giallorossa. Lui, che conferma le scelte fatte sabato scorso a Matera con la sola eccezione di Ciccio Cosenza, deve subito fare i conti con un Marino poco in forma e con un pacchetto offensivo a tratti statico. Lui non si perde d’animo, opera i giusti cambi nei momenti cruciali, ma alla fine a risolvere il tutto è ancora un eurogol di Mancosu, un’invenzione balistica del singolo. Il Lecce però c’è, lotta con carattere, e porta a casa un risultato che potrebbe rivelarsi fondamentale per il cammino dei giallorossi: primato blindato, +4 sulle inseguitrici, +7 sul Catania.



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