Caso Pairetto, la sospensione dell’arbitro servirà a migliorarne le prestazioni?

Inevitabile il provvedimento nei confronti di Luca Pairetto dopo Lecce- Monza. Qualche turno di sospensione e poi la ripresa in serie B. Mesi fa altra ‘punizione’ severa per l’arbitro ma evidentemente non è servita a molto.

Se bastasse una sospensione ad assicurare in futuro un arbitraggio senza errori clamorosi… Secondo noi non è il provvedimento adatto per rassicurare gli sportivi italiani.

Il valore modesto di alcuni direttori di gara, le incomprensibili decisioni degli arbitri Var e i danni irreversibili subiti da numerose squadre del campionato italiano dimostrano che non è questione di reprimende.

Non basta uno stop and go, occorre una selezione più qualificata di chi deve fare rispettare le regole del gioco più amato, perché in alcune situazioni si percepisce nettamente la difficoltà di qualcuno a gestire equilibrio e coerenza nei meccanismi complessi di una partita di calcio.

Serve a poco inserire la tecnologia in campo, se mancano i tecnici. Se la professionalità richiesta è tutta da dimostrare. Vorremmo poter dire che è giusto così, che dopo la scelta, fuori dal mondo, di non assegnare due rigori al Lecce domenica scorsa, l’arbitro Pairetto abbia tutto il diritto di meditare su quelle decisioni di cui si è assunta una responsabilità troppo pesante. E poi? Fra qualche settimana o fra qualche mese tornerà con piglio sicuro e talento arbitrale da accademia? E se dovesse nuovamente sbagliare come già documentato da ampia letteratura che provvedimento immaginerà questa volta l’Associazione Italiana Arbitri? Un minimo di prevenzione forse sarebbe opportuna.



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