Io voglio Ciccio Cosenza in marcatura su Cristiano Ronaldo. Al “Via del Mare”

Un vero colpo per tutto il Movimento Sportivo Italiano che dal 2006 in poi non è che se la passi poi tanto bene. L’arrivo di CR7 in Italia è una vera miccia pronta a far riaccendere un fuoco che da tempo mostra solo segnali di fumo.

Il titolo dice tutto, e forse non dice nulla. Ma quel che è certo è che la notizia giunta in questo caldo e ventoso martedì 10 luglio è destinata a fare la storia del calcio, anzi dello sport in genere, italiano. Cristiano Ronaldo, sì proprio CR7, il cinque volte Pallone d’Oro, due volte campione di Spagna, tre volte sul tetto d’Inghilterra, cinque Champions League, un Europeo vinto con il suo Portogallo, per i prossimi tre anni giocherà in Italia, nella Serie A, un tempo campionato più bello del mondo e adesso pronta a ritornare al vertice del football mondiale.

Il giocatore del millennio, 115 gol segnati in Champions, circa 500 gol con la maglietta del Real Madrid, ha salutato i blancos madrileni dopo l’ultima Coppa dei Campioni vinta, e ora si è accasato alla Juventus, squadra dominatrice nell’ultimo decennio nel panorama italiano e che ora si proietta prepotentemente ai massimi livelli assoluti nel calcio internazionale.

Un vero colpo per tutto il Movimento Sportivo Italiano che dal 2006 in poi non è che se la passi poi tanto bene. L’arrivo di CR7 in Italia è una vera miccia pronta a far riaccendere un fuoco che da tempo mostra solo segnali di fumo: la delusione della mancata qualificazione del Mondiale di Russia della nostra Nazionale è lo specchio del tutto.

Ora si torna ad entusiasmarsi: sì, perché l’ingaggio di Ronaldo da parte della miglior società sportiva italiana può essere un volano di crescita e sviluppo per tutto e per tutti. Vi immaginate piazze medio-piccole di provincia (senza far nomi) che d’un tratto vivono l’aspettativa di poter ammirare nel proprio stadio il giocatore più forte della storia? Pensateci, per chi ama il calcio è da brividi.

Vi immaginate Lecce e il Lecce poter ricevere per una partita ufficiale la Juve e la sua nuova stella allo stadio “Via del Mare”? Lasciate perdere per un momento – se ci riuscite – le scene dei “rinnegati” e dei doppio-fedisti. Pensate nel profondo a cosa possa voler dire tutto questo. Eppure il sogno non è mica tanto lontano.

I giallorossi sono appena tornati in Serie B dopo 6 anni di inferno: l’obiettivo è quello della salvezza, senza se e senza ma, e guai se così non fosse. Però è un attimo e ti ritrovi a lottare per una promozione. Del resto la storia recente degli ultimi campionati cadetti ci hanno raccontato belle favole: Carpi, Frosinone, Benevento, Crotone, l’incredibile scalata del Parma. E poi, guardandoci intorno, facciamo veramente fatica a trovare altri club di B in piena salute come quello di via Costadura.

Sto vagheggiando, lo so. Ma illudersi non ha mai fatto male a nessuno, anzi. Allora io – che ammiro Cristiano per la sua grandezza e la Juve per la sua mentalità, ma dei quali poco mi importa – voglio vedere, il prima possibile, Ciccio Cosenza marcare stretto CR7, coadiuvato dal giovane Davide Riccardi, con capitan Lepore che soffia lui una palla e da il via a un contropiede da cineteca. Voglio vedere tutto questo nel mio stadio, nel “Via del Mare”, che non vede l’ora di tornare ad essere palcoscenico di stelle.